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L’Assam cambia “veste” e si apre al settore ittico, via libera all’Agenzia per l’innovazione nell’agroalimentare e pesca

L'ok è arrivato dall'Aula del Consiglio regionale con 19 voti a favore, 9 contrari e un voto di astensione. La proposta di legge, ad iniziativa della giunta regionale, prevede un cambio di status giuridico, con il passaggio in ente pubblico non economico, e una riorganizzazione delle funzioni

Il consiglio regionale delle Marche
Il consiglio regionale delle Marche

ANCONA – Si alla trasformazione dell’Assam (Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche) nell’Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca “Marche Agricoltura Pesca”. L’ok è arrivato dall’Aula del Consiglio regionale con 19 voti a favore, 9 contrari e un voto di astensione. La proposta di legge, ad iniziativa della giunta regionale, prevede un cambio di status giuridico, con il passaggio in ente pubblico non economico, e una riorganizzazione delle funzioni e delle attività dell’Agenzia che amplia le sue competenze anche al settore ittico. Nasce anche l’Osservatorio regionale per la pesca marittima.

L’Agenzia si occuperà di servizi alle imprese, anche come facilitatore e progettista dell’innovazione, e servizio fitosanitario e agrometeorologico per l’attuazione del Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari.

Critico il Pd, con il consigliere regionale Fabrizio Cesetti in testa, il quale nel suo intervento in Aula ha parlato della nuova Agenzia nei termini di un «inutile carrozzone politico» e di «un vestito cucito su misura di Carloni» il cui obiettivo secondo il dem sarebbe quello di creare «potere» e «spartizione politica» degli incarichi: a tal proposito ha sostenuto che tra gli incarichi in “Marche Agricoltura e Pesca” ci sarebbero anche i civici, ma il consigliere Giacomo Rossi ha replicato a Cesetti che la sua forza politica non rientra nella logica di spartizione delle poltrone e che «ha sbagliato pronostico».

La relatrice di maggioranza Jessica Marcozzi (Forza Italia) ha replicato alle accuse del Pd spiegando che l’obiettivo della nuova legge è quello di «orientare l’Agenzia verso ricerca, sperimentazione, collaudo dell’innovazione» per consentire alle imprese di crescere e diventare competitive. In tal senso ha puntualizzato che la trasformazione in ente non economico, serve a «proiettare la realtà nel futuro, ottimizzandone il ruolo nei vari ambiti soggetti negli anni a molti cambiamenti».

Tra le critiche più pressanti di Cesetti, la presenza di »un CdA «che non mi garantisce se pagato “4 becchi”» ha detto, mentre sarebbe stato meglio secondo il dem un presidente, e il fatto che l’Agenzia di fatto «va a commissariare le deleghe agricolture e pesca». Sull’attribuzione della veste giuridica di ente pubblico non economico all’Agenzia giustificata dalla maggioranza per «creare un maggior collegamento con la programmazione regionale e con le funzioni specifiche attribuite», ha sottolineato che «l’intento sia palesemente contraddetto dalla previsione di un Cda con tanto di presidente e vicepresidenti muniti di specifica indennità. Addirittura c’è un emendamento del consigliere Ciccioli che porta il numero dei membri del CdA da 3 a 5, gettando così la maschera sull’avidità e le bocche fameliche che albergano in questa maggioranza». «Sarà nostra cura chiedere al governo nazionale di verificare se questi aspetti non rappresentino una vera e propria elusione dei paletti imposti dalla legislazione» ha concluso Cesetti.

La dem Anna Casini ha evidenziato che l’Assam, avendo come presidente un dipendente regionale, «ai cittadini costa poco», mentre l’Agenzia, con un consiglio di amministrazione, peserà sulle tasche dei marchigiani, inoltre la consigliera ha rimarcato la «poca attenzione al fitosanitari». Per il collega Romano Carancini si tratta di un provvedimento che «non aggiunge niente di più alla legge precedente» e «manca una visione e una strategia».

Mirco Carloni, vicepresidente della Giunta regionale

L’assessore regionale con delega a Agricoltura e Pesca Mirco Carloni ha replicato al consigliere Cesetti parlando di «arte divinatoria» in riferimento ai risultati delle nomine del CdA: «Non vogliamo assolutamente un carrozzone – ha detto – e anzi credo che un CdA di tre persone sia un valore aggiunto» per la trasparenza. Il capogruppo della Lega, Renzo Marinelli, ha sottolineato, riferendosi all’ampliamento del CdA che «persone di qualità più ne abbiamo e meglio è». Ha infatti spiegato che l’obiettivo della nuova organizzazione dell’Agenzia è quello di «erogare servizi adeguati alle richieste delle aziende», così da fare «analisi e trasferimento tecnologico». Secondo Carloni l’opposizione ha una «visione distorta e miope di una strategia che invece ha una visione collettiva di tutto il mondo economico». «Come si fa a dire che un ente non economico non potrà erogare servizi? – conclude – Non è vero. Si pensi all’Inps, non ha condizioni di azienda, e non applica l’iva ma eroga servizi come ente pubblico».

Il Movimento 5 Stelle, con la consigliera Marta Ruggeri ha chiesto la presenza nel consiglio di amministrazione di «rappresentanti della minoranza, sulla scia di quanto avviene in Erap e Erdis». Emendamenti, quelli dei 5 Stelle, recepiti in parte, i quali osserva la pentastellata, «puntavano a fare in modo che fosse l’assemblea marchigiana a eleggere i cinque componenti del Cda, il consiglio di amministrazione, come del resto già avviene per gli enti Erap ed Erdis. Si proponeva inoltre che due consiglieri fossero indicati dalle opposizioni, ma purtroppo la maggioranza non ne ha voluto sapere su tutta la linea e la sua scelta ha comportato un’ulteriore conseguenza: un sovraccarico di spesa». Bocciato anche l’emendamento che prevedeva il pagamento di 2.000 euro di indennità per tredici mensilità al solo presidente, mentre al resto dei componenti sarebbero stati riconosciuti solo rimborsi spesa.

Accolte in commissione, invece, integrazioni elaborate dai 5 Stelle, fra le quali il fatto che il programma operativo annuale dell’agenzia debba essere trasmesso anche alla commissione consiliare competente e non solo alle strutture regionali. Commissione che dovrà essere coinvolta in fatto di criteri per la dotazione organica.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, con uno specifico emendamento ha chiesto di ampliare il consiglio di amministrazione da tre a 5 componenti per garantire «persone con competenze specifiche» alla nuova Agenzia che si occuperà anche di pesca. Secondo Ciccioli con l’Agenzia per l’innovazione nel settore agroalimentare e della pesca «si potrà andare a incidere ancora di più in attività nell’ambito dell’innovazione nei comparti agricolo, agroalimentare, ittico, forestale e della tartuficoltura, come più volte in passato sollecitato da tutte le organizzazioni di categoria. Dunque, un deciso orientamento per l’Agenzia verso la ricerca, la sperimentazione ed il collaudo dell’innovazione per i settori di riferimento, fornendo servizi per le imprese marchigiane al fine di favorire crescita, sviluppo e competitività attraverso la sostenibilità delle produzioni». Il capogruppo di Fratelli d’Itala  fa notare come la maggioranza di centrodestra, «a partire dal presidente Francesco Acquaroli, stia puntando in modo deciso sulla modernizzazione e sullo snellimento burocratico, al fine di poter avere strutture dirette e indirette in grado di funzionare bene e subito al servizio dei marchigiani».