ANCONA – Oltre 230 ore di attività, 43 sedute, 1.081 votazioni e 27 leggi approvate. Sono alcuni dei numeri dell’attività del Consiglio regionale nel 2023 illustrati oggi a Palazzo delle Marche dal presidente dell’Assemblea Legislativa delle Marche Dino Latini.
Nel corso della conferenza stampa sono state ricordate le 17 deliberazioni del consiglio approvate nell’anno che si è appena concluso, insieme alle 3 proposte di legge alle camere (Disposizioni per il divertimento in sicurezza relativo ai locali di intrattenimento, alle sale da ballo alle discoteche e agli altri locali da ballo; Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell’articolo 1 della legge 23 ottobre 1992 n.47; Sostegno finanziario al Sistema Sanitario Nazionale a decorrere dal 2023) e ai 51 atti di indirizzo approvati, di cui 36 mozioni e 15 risoluzioni.
Sempre nel 2023 sono state 85 le proposte di legge presentate, 384 le interrogazioni e 9 le interpellanze presentate, «nessuna interrogazione è rimaste inevasa – ha detto Latini – questo vuol dire che l’attività di controllo dei consiglieri di opposizione è stata pienamente attuata», mentre per quanto concerne le mozioni ha puntualizzato che quelle non discusse sono state rinviate a seguito della nuova prassi intavolata che prevede nel caso in cui l’assessore di riferimento non sia presente in Aula appunto il rinvio.
Latini nel suo excursus ha ricordato anche le iniziative extra Aula che hanno contrassegnato i primi tre anni di attività fra le quali le sedute aperte in occasione del Giorno della Memoria, del Giorno del Ricordo, la Giornata Carlo Urbani, la partecipazione dell’Assemblea Legislativa al Salone del Libro di Torino, il primo Salone dell’Editoria Marche, la Giornata dell’Ascolto, la Giornata Internazionale dei diritti delle persone con disabilità, il 75esimo anniversario della Dichiarazione dei Diritti Universale dei diritti umani, la presenza degli studenti in Aula consiliare e poi l’attività legata ai quaderni del Consiglio regionale.
Poi ha ricordato la consegna degli encomi ai marchigiani che a vario titolo si sono distinti per la loro attività, l’inaugurazione di spazi della sede del Consiglio regionale a personalità illustri della regione, tra le quali Aldo Davanzali e Carlo Bo. Iniziative che, ha annunciato, saranno confermate anche nel 2024, e ulteriormente arricchite.
«Il processo legislativo è il cuore del Consiglio regionale e il fatto che negli ultimi tre anni per nessuna legge approvata siano stati eccepiti profili di illegittimità costituzionale è motivo di grande orgoglio» ha rimarcato Latini. Tra le leggi più importanti approvate nel triennio ha ricordato la legge urbanistica, un provvedimento atteso da 30 anni che però richiederà del tempo, ha detto, prima di produrre effetti sulle vite dei cittadini, il piano socio sanitario regionale e la promozione turistica.
Riserbo sulle proposte di legge in cantiere nel 2024, il presidente dell’Assemblea Legislativa ha annunciato solo una pdl quadro per valorizzare figure storiche significative delle Marche, come Beniamino Gigli, Raffaello, mentre il consigliere regionale Carlo Ciccioli (FdI) ha auspicato una legge regionale per ricordare la figura di Federico II, nell’ambito degli 800 anni dalla Fondazione dell’Università di Napoli.
L’intenzione nel 2024 «è di fare in modo che il Consiglio regionale delle Marche sia sempre di più una casa di vetro, senza barriere – ha detto Latini -, aperta a tutti i cittadini e alla comunicazione dei consiglieri su ogni aspetto dell’attività legislativa e istituzionale». L’idea di Latini è quella di «ampliare la partecipazione dei cittadini» proseguendo nel coinvolgimento dei giovani e istituendo a 100 giorni dagli esami la Giornata degli Studenti.
I consiglieri Carlo Ciccioli, Lindita Elezi e Simone Livi, presenti in conferenza stampa, insieme al consulente della Presidenza per la Macroregione Adriatico Ionica Umberto Trenta, hanno sottolineato l’importanza di rilanciare la macroregione con una proposta di legge ad hoc, macroregione nella quale, ha auspicato Ciccioli, Ancona deve avere un ruolo da protagonista come capitale tecnica. Secondo Ciccioli negli ultimi due anni di mandato la Regione deve «chiudere questa operazione», creare una struttura operativa per la progettualità e «candidare le Marche alla leadership» della macroregione.