ANCONA – «Entrerò in partita e vediamo quali sono gli assist necessari». Usa un termine mutuato dal calcio il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Vincenzo Garofalo, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano di delineare le sue priorità alla guida dell’Authority, di cui ha assunto ufficialmente l’incarico ieri.
Ex deputato alla Camera negli anni tra il 2014 e il 2018, già presidente dell’Autorità portuale di Messina (2003 – 2007), membro della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni , Garofalo, 63 anni e una laurea in Ingegneria meccanica, ha subito affermato a chiare lettere che «Marche e Abruzzo e i cinque porti rappresentano un unico progetto» e che «questa Autorità è ambiziosa e ha voglia di guardare avanti». L’avvicendamento con il commissario straordinario Giovanni Pettorino, è avvenuto oggi, dopo che l’ammiraglio ha guidato l’Authority per otto mesi, dopo il termine dell’incarico di Rodolfo Giampieri.
L’ingegnere si è detto «emozionato» per la sfida ed ha aggiunto «sono contento di iniziare questo lavoro: primo perché mi piace e secondo perché credo che questo sia un momento molto importante, non solo per i finanziamenti, ma perché c’è oggi la consapevolezza che la strada per lo sviluppo non può che essere fatta da una spesa intelligente e da un sistema trasparente ma anche rapido nel prendere le decisioni».
«La sfida che abbiamo davanti – ha spiegato -, rendere il porto di Ancona ancora più solido e competitivo, è complessa e non consiste nello spendere dei soldi, perché alcuni sistemi hanno ricevuto risorse anche maggiori, ma nella qualità della spesa». Riferendosi ai lavori per circa 200 milioni previsti per lo scalo dorico, ha chiarito «che sono stati ben indirizzati, perché la strategia messa in campo è corretta e punta a fare di questo sistema un punto di forza del Paese».
Il commissario dal canto suo ha rimarcato l’importanza del comparto, tanto che «il porto di Ancona è la prima industria delle Marche» che da lavoro a più di 6mila persone: «Garofalo? Non potevamo chiedere di meglio» ha affermato Pettorino evidenziando la contingenza del momento «in cui è necessario veramente rimboccarsi le maniche», con le opere da ultimare e quelle da realizzare con i fondi del Pnrr, ma, ha aggiunto, l’ingegnere, di origini siciliane, «l’incarico saprà assolverlo con tutte le energie che necessita».
Nautica da diporto, intermodalità, «soddisfazione del porto e dalla città» sono tra gli obiettivi, insieme al raddoppio del bacino di Fincantieri che consente di rafforzare una attività che si traduce in posti di lavoro e poi la questione crociere al molo Clementino, temi sui quali il neo presidente dell’Authority ha assicurato la sua massima attenzione, in linea con il piano regolatore del porto.
Sulla scelta del prossimo segretario che lo affiancherà alla guida dell’Authority ha affermato «rispetterò la procedura prevista dalla legge», e a chi chiedeva se la scelta cadrà su un marchigiano o un abruzzese ha risposto «io sono siciliano, non sono né marchigiano né abruzzese, non ho un criterio territoriale, non è elemento essenziale».