ANCONA – «Oggi finisce una storia, un mandato. Sono sicuro che chi arriverà saprà portare avanti con grande decisione i nostri progetti». Rodolfo Giampieri commenta così la nomina dell’ingegner Matteo Africano alla guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, ufficializzata nella giornata di ieri – 20 aprile – dal Mims, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
A margine della conferenza stampa di presentazione del progetto di digitalizzazione del Porto, un Giampieri commosso ma, come sempre, misurato, si è concesso ai giornalisti, cogliendo l’occasione per sottolineare la svolta segnata dal Porto di Ancona sotto il suo mandato.
«Ci sono tanti progetti completati che ci rendono responsabilmente orgogliosi – ha detto, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa – e progetti che sono in grande movimento: c’è una trasformazione del porto». Il nome del successore, l’ingegnere romano Matteo Africano, era trapelato nei giorni scorsi, ma già da tempo si ventilava che Giampieri non sarebbe stato riconfermato alla guida dell’Autority.
Numerosi esponenti politici, anche di forze della maggioranza al governo della Regione, si erano esposti per chiederne la riconferma, sottolineando il buon operato messo a segno nel corso del suo mandato e invocando la presenza di una guida marchigiana dell’Autority, ma il Ministero delle Infrastrutture, a cui spetta la nomina, ha optato per il cambio. Ora la Regione Marche avrà tempo 30 giorni per esprimersi sul successore dell’Anconetano Rodolfo Giampieri, trascorsi i quali si riterrà acquisita.
«La storia sembrava quasi scritta ultimamente» ha sottolineato Giampieri «e ieri c’è stata la formalizzazione di un percorso che sta andando avanti. Io non ho nessuna cosa da dire davanti a decisioni alle quali assolutamente non voglio porre nessun tipo di considerazione, le accetto perché sono una persona che in qualche modo si sente già privilegiata ad aver potuto affrontare una avventura così bella e così importante, al servizio di una città e di due regioni, in un percorso di sintesi e sistema» che ha dovuto superare «tanti campanili».
Sollecitato dai giornalisti sul timore espresso di alcuni, che la nomina possa comportare un allentamento dei legami con il territorio e con gli interessi marchigiani, Giampieri ha scantonato, affermando «questo non lo so, ma sono convinto che sarà sicuramente una persona che prenderà subito possesso delle problematiche e che poi le interpreterà in una visione d’insieme, sia come Autorità di Sistema, che logistica, pensando ad un porto come quello di Ancona che veramente può diventare il cuore di una grande ripresa di sviluppo».
A tal proposito ha ricordato la crescita occupazionale registrata dallo scalo dorico, che dai 4.700 lavoratori è passato in quattro anni a 6.500: «Percorsi molto importanti che vanno rispettati e rafforzati».
Parlando del suo futuro, ha dichiarato «adesso ho bisogno di rilassarmi un po’» ed ha spiegato che si prenderà «alcuni mesi di riposo. Devo ridare alla famiglia quello che ho tolto».
Sollecitato sui progetti che avrebbe voluto veder realizzati nel corso del suo mandato, ha annoverato il prolungamento della banchina 27, «che darà al porto una grande opportunità», poi «alcuni dragaggi che sono bloccati da beghe burocratiche e il banchinamento del Molo Clementino, che porterà la possibilità di avere il mondo delle crociere sempre più vicino», un fatto importante «in un territorio che ha bisogno di trovare una strada nuova».