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Balneari e mini proroga, Itb: «Non soddisfa e non risolve» Sib: «Accogliamo di buon grado. Serve riforma radicale»

Sono insoddisfatti i balneari della mini proroga concessa dal governo nel pacchetto varato da parte delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato che prevede, tra le altre cose, una proroga fino al 31 dicembre 2024 delle concessioni

Marcelli di Numana

ANCONA – «La mini proroga non soddisfa e non risolve». È il commento di Giuseppe Ricci presidente nazionale dell’associazione Itb, imprenditori del turismo balneare, al via libera da parte delle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali del Senato agli emendamenti relativi alle misure sui balneari.

Giuseppe Ricci, presidente nazionale Itb, durante una manifestazione davanti alla Regione

Nel dettaglio gli emendamenti approvati, prevedono la proroga delle attuali concessioni fino al 31 dicembre 2024, inoltre concede cinque mesi in più di tempo per la mappatura delle spiagge date in concessione, che altrimenti scadrebbe il 27 febbraio 2023, e viene istituito un tavolo tecnico presso la Presidenza del Consiglio, con i ministri competenti, le regioni e le associazioni di categoria.

«Dopo 75 anni che la mia famiglia sta sulla spiaggia – spiega Ricci -, prima mio padre, oggi io, come anche tanti altri colleghi, credo di avere costruito una impresa e voglio essere trattato alla pari di tutte le altre imprese italiane. Non possiamo vivere di proroghe: vogliamo che il governo predisponga un diritto di superficie con possibilità di riscatto per gli attuali concessionari e distingua la spiaggia dalla parte di arenile ormai urbanizzato, sul quale sono presenti bar, ristoranti e cabine».

Secondo l’associazione Itb, «questa porzione di spiaggia, dove sono presenti anche fognature, condutture dell’acqua, elettricità e telefono, non possono essere considerate spiaggia, ma vanno considerate come un’area urbanizzata. Rischiamo di essere cacciati e di perdere le strutture che abbiamo costruito negli anni, non potendo di certo spostarle. Cosa pensano di farci fare? Le nostre famiglie vivono di questo e creiamo anche occupazione nei territori dove sono le nostre attività».

Romano Montagnoli, presidente regionale Sib Confcommercio (Sindacato Italiano Balneari)

«Accogliamo di buon grado questa mini proroga con l’auspicio che venga sfruttata veramente per una riforma radicale delle concessioni balneari» si aggiunge il presidente regionale del Sib, sindacato italiano balneari, Romano Montagnoli. Il sindacato chiede di tutelare «a spada tratta il sistema balneare italiano che non ha uguali in Europa» e ricorda che Sib «aveva proposto anche la cancellazione degli articoli 3 e 4 del decreto concorrenza del precedente governo Draghi e l’importazione da parte di uno dei rami del parlamento della ormai considerata unanimemente sbagliata sentenza del Consiglio di stato».

Il pacchetto varato dal governo prevede anche che nel caso si dovessero verificare impedimenti all’espletamento delle gare che le attuali concessioni possano restare valide fino al 31 dicembre 2025. Gli emendamenti approvati sulla questione dei balneari non hanno riscosso l’apprezzamento dell’Unione Europea che ha subito bacchettato l’Italia.

«Il diritto Ue – ha detto un portavoce della Commissione – richiede che le norme nazionali» sui servizi «assicurino la parità di trattamento degli operatori, promuovano l’innovazione e la concorrenza leale» e «proteggano dal rischio di monopolio delle risorse pubbliche».