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Balneari verso la manifestazione nazionale. Montagnoli del Sib: «Non possiamo più lavorare nell’incertezza»

Il timore degli operatori è che i comuni inizino a predisporre le gare. Per questo l'11 aprile hanno indetto una manifestazione a Roma. Il punto con il segretario regionale del Sindacato Italiano Balneari

Operatori balneari pronti alla protesta. A fare il punto della situazione è Romano Montagnoli, presidente del Sib, sindacato italiano balneari di Confcommercio. «Se il governo non varerà una norma» che tuteli le imprese balneari dalla direttiva europea, «arriveremo alla protesta». La data è già stata fissata, è l’11 aprile, quando gli operatori si ritroveranno in piazza Santi Apostoli a Roma.

«Chiediamo alle istituzioni italiane di farsi valere in Europa e di salvare la balneazione attrezzata, un comparto che ha dato vita al turismo nel nostro Paese – ricorda -. Stiamo aspettando che il governo attuale emani un provvedimento per abrogare la legge Draghi che ha portato la scadenza delle concessioni al 2023».

Anche dalle Marche partirà «una nutrita rappresentanza di operatori stanchi di una situazione che si protrae ormai da 15 anni». Il timore è che «i comuni – spiega Montagnoli – inizino a far partire, in maniera difforme sul territorio, i bandi di gara per la messa all’asta delle concessioni a cui non vogliamo assolutamente arrivare» tanto che gli operatori annunciano già eventuali ricorsi. «In ogni caso garantiremo i servizi in spiaggia come abbiamo sempre fatto» spiega in vista della partenza della stagione balneare.

«Il timore è che le gare avvengano durante la stagione estiva, il termine infatti è il 2024. La nostra non è una manifestazione contro il governo, vogliamo sollecitarlo a provvedimenti di chiarezza ed equità nella direzione di salvaguardare la balneazione attrezzata italiana. Chiediamo alle istituzioni di mettere in campo tutte le iniziative possibili per salvaguardare il settore in Europa e in Italia con norme atte a non stravolgerlo. Fra poco si riapre la stagione balneare, non possiamo più continuare a lavorare nell’incertezza» conclude.

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