ANCONA – Nuova udienza al Tribunale di Ancona del processo per il crac di Banca Marche. Ad essere interrogato dalle parti civili il professor Pietro Alessandrini, ex consigliere del cda e membro del comitato di controllo e rischi della Banca. Sotto la lente di ingrandimento dell’avvocato Corrado Canafoglia, che tutela 2.683 tra azionisti e obbligazionisti per conto di Unione Nazionale Consumatori, il periodo dal maggio 2012 fino al commissariamento dell’istituto di credito marchigiano avvenuto nel settembre 2013.
Nel corso dell’interrogatorio Alessandrini avrebbe posto l’accento sui conflitti tra fondazioni e industriali e avrebbe riferito che il 12 agosto 2013 il professor Masera, ultimo presidente del cda di Banca Marche, avrebbe inviato una nota a Banca d’Italia dove suggeriva il ricorso all’amministrazione straordinaria. Nel corso di due anni la banca, che nel primo semestre del 2012 presentava ancora un bilancio in utile, arrivò ad accumulare oltre 2miliardi di perdite in seguito alle svalutazioni dei crediti, ritenute eccessive dai legali delle parti civili e che produsse una perdita di 750milioni, innescando il commissariamento della banca.
Alessandrini avrebbe confermato all’avvocato Canafoglia che Bankitalia a settembre 2013 versò oltre 4miliardi a Banca Marche affinché quest’ultima pagasse il debito che aveva verso Bce, somma che poi Bankitalia recuperò durante il commissariamento. Il teste ha poi ricordato che tra luglio e agosto 2013 i tentativi di salvataggio della banca tramite l’ingresso nel capitale sociale di altri istituti di credito fallì.
La prossima udienza si terrà lunedì 15 febbraio.