ANCONA – Presidio regionale di Cgil, Cisl e Uil ad Ancona, davanti a Palazzo Leopardi, sede del Consiglio regionale, mentre in Aula erano in corso i lavori di votazione delle linee di programmazione regionale. ‘Ricomincio da tre’ lo slogan dell’iniziativa con cui i sindacati hanno inteso protestare a causa del «persistente mancato confronto sindacale sulle politiche di bilancio da parte della Giunta regionale».
«Sono tre anni che chiediamo alla giunta regionale di aprire una discussione sul principale documento di programmazione economica della Regione Marche che è il bilancio – ha dichiarato Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche -. Come sindacati confederali sono tre anni che facciamo una richiesta di aprire una discussione, di destinare delle risorse alle politiche sociali, alle politiche di sostegno alle lavoratrici, lavoratori e pensionati, e per tre anni riceviamo una porta chiusa in faccia».
Per i sindacati «è una cosa inaccettabile, tra l’altro – ha detto Santarelli – siamo in una Regione dove stanno arrivando tantissime risorse europee e nazionali, la situazione sociale sta peggiorando, aumenta la povertà» come «dice l’Istat e, come sta avvenendo in altre regioni, ci sarebbe bisogno di interventi da parte della Regione Marche, a sostegno delle famiglie in difficoltà, di chi in questi anni ha scontato anche le difficoltà legate alla pandemia, alle conseguenze della guerra sul piano economico e soprattutto all’inflazione, che anche se sta scendendo, ha eroso pensioni e salari e ha messo in difficoltà tante famiglie. Nel bilancio tutto questo non c’è».
Claudia Mazzucchelli, segretaria generale Uil Marche ha spiegato che i sindacati confederali avevano «richiesto maggiori risorse per il sociale, le persone sono in grande difficoltà e adesso entrerà in vigore questo reddito di inclusione, però sappiamo già che saranno tante le persone che non vedranno soddisfatte le loro richieste e che si rivolgono ai comuni» per questo «è necessario che ci siano più risorse per il sociale». L’altro nodo, tirato in ballo dalla sindacalista è quello «della tabella E che abbiamo contestato con questa amministrazione e che contestavamo anche alle amminsstrazioni precedenti, perché quelle sono risorse dei cittadini ed è giusto che i cittadini sappiano come vengono suddivise».
«Vogliamo mandare un messaggio chiaro, esplicito» alla giunta, ha detto Marco Ferracuti, segretario regionale Cisl Marche, «quello di aprirsi, di contaminarsi, alla società civile, alle organizzazioni sindacali, alle parti datoriali, perché abbiamo delle sfide importantissime, che si giocano nei prossimi anni: quelle per la nostra regione di farcela, di ritornare una regione sviluppata, invece di continare a retrocedere come successo tre anni fa che da regione sviluppata siamo passati a regione in transizione: possiamo farcela, dobbiamo farcela, le scelte da fare sono difficili e complesse, occorre il coraggio di scegliere, noi siamo disponibili ad essere coinvolti per aiutare la giunta a fare le scelte che servono».