ANCONA – La caccia alla tortora selvatica nelle Marche si ferma fino al 15 settembre. Lo ha stabilito il Tar delle Marche al quale le Associazioni ambientaliste, erano ricorse per bloccare l’attività venatoria nei confronti di questa specie di uccelli. Enpa, Lac, Lav. Lipu e Wwf, avevano presentato ricorso chiedendo la sospensione della caccia per evitare un danno alla specie già in cattivo stato di conservazione, a causa del lungo periodo di siccità, degli incendi e oltretutto in procinto di iniziare la migrazione autunnale.
Nell’udienza del 15 settembre, le associazioni porranno sul tavolo anche la questione dell’attività venatoria nei confronti di altre specie in declino, fra le quali la Pavoncella e delle giornate di caccia già bocciate dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che erano state calendarizzate per i mesi di ottobre e novembre.
«La sospensione della caccia alla Tortora selvatica era il minimo che ci aspettavamo, anche perché la caccia a questa specie, che è in forte declino in tutta Europa, è stata sospesa in quasi tutte le Regioni italiane – dichiara Danilo Baldini, delegato Lac Marche – . Noi però chiedevamo anche la cancellazione di tutti i giorni di preapertura (ben 7) anche in considerazione della tremenda siccità che attanaglia da molti mesi soprattutto le Marche e che ha ridotto allo stremo, non solo la tortora, ma anche tutte le altre specie di animali».
«Invece domani – prosegue – i cacciatori potranno sparare a molte altre specie come il Germano reale, la Marzaiola, l’Alzavola, il Colombaccio, lo Storno, il Piccione e la Tortora dal collare e poi dall’11 settembre anche alla Quaglia, appostandosi e concentrandosi lungo i fiumi quasi asciutti e intorno ai pochissimi laghetti non ancora prosciugati, facendo stragi di tutti gli esseri viventi che lì andranno ad abbeverarsi. E poi chi controllerà che con essi non vengano uccise, “per sbaglio”, anche le tortore selvatiche, che peraltro sono molto somiglianti alle tortore dal collare?».
Le associazioni ambientaliste sottolineano che «il Ministero della Transizione Ecologica aveva già numerose volte richiesto alla Regione Marche di vietare la caccia ad alcune specie in drastico calo numerico, tra cui proprio la Tortora». Il divieto di abbattere la Tortora selvatica in tutta la Regione Marche scatta da domani: «atti di bracconaggio nei confronti della specie – concludono le associazioni – saranno puniti con la sanzione penale dell’ammenda fino a 1.500,00 euro e il sequestro delle armi e della fauna abbattuta».