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Caldo e siccità aumentano il rischio incendi: nelle Marche pronti 2.200 vigili del fuoco. Sperti di Aib: «In caso di rogo chiamare subito il 112»

Le temperature elevate, un inverno e una estate siccitosi incrementano il rischio di incendi boschivi. Ecco a cosa prestare attenzione

Serra de' Conti, incendio in un campo: in fiamme 400 metri quadrati di terreno
Serra de' Conti, incendio in un campo: in fiamme 400 metri quadrati di terreno

ANCONA – La combinazione di caldo torrido con temperature record alimentate dagli anticicloni africani e la siccità legata alla scarsità di precipitazioni, aumentano il rischio di incendi boschivi. Per questo la Regione ha «incrementato i fondi a disposizione dei Vigili del Fuoco» rispetto all’anno scorso dice Maria Teresa Sperti, referente del Servizio Aib, antincendio boschivo regionale, del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, di conseguenza è stato aumentato il numero delle squadre boschive dei vigili del fuoco dedicate alla lotta degli incendi, che da 8 sono passate a 9 e da 50 unità del 2021 a 55 del 2022.

«Negli ultimi anni la Regione Marche ha affidato tramite convenzione al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco il compito di contrastare gli incendi boschivi – chiarisce – obiettivo perseguito tramite il potenziamento del proprio assetto operativo con una task force giornaliera di personale dedicato alla lotta degli incendi boschivi nelle Marche».

2.200 fiamme rosse sono impegnate per quaranta giorni nel periodo a maggior rischio di incendi, luglio e agosto, per il pronto intervento in caso di incendi boschivi: ogni giorno dalle 8 alle 20 sono operative nel territorio 9 squadre dei Vigili del Fuoco, costituite da 5 persone ciascuna, 4 Dos VF – direttore operazioni spegnimento – con le loro unità di supporto, oltre a 2 unità presso la Sala Operativa Unificata Permanente della Protezione Civile regionale.

«Si tratta di squadre che vanno ad affiancarsi nel periodo estivo agli uomini delle fiamme rosse operativi per il soccorso tecnico ordinario – spiega Sperti -, con l’obiettivo di scongiurare le conseguenze devastanti di un incendio boschivo. Per la lotta agli incendi boschivi la Regione Marche mette inoltre a disposizione la risorsa dei volontari della Protezione Civile regionale, appositamente formati per la lotta Aib, che collaborano con i Vigili del Fuoco nelle attività di spegnimento e bonifica degli incendi».

«Tra le svariate attività nell’intervento di spegnimento degli incendi boschivi – aggiunge -, i Vigili del Fuoco sono anche preposti a coordinare i volontari e i mezzi aerei impiegati per lo spegnimento delle fiamme nelle zone difficilmente raggiungibili da terra. Infatti, oltre alle squadre a terra, è previsto il supporto di mezzi aerei come i Canadair, messi a disposizione dal Centro Operativo Aereo Unificato della Protezione Civile, e di un elicottero antincendio della Regione Marche a disposizione per tre mesi con base a Cingoli, che in circa 20 minuti riesce a raggiungere ogni zona della regione: i mezzi aerei intervengono lanciando acqua e schiumogeno sulle fiamme».

A causa della scarsità delle precipitazioni dell’ultimo inverno che hanno determinato la secchezza della vegetazione, predisponendo un rischio aumentato di roghi, quest’anno la stagione degli incendi si è aperta in anticipo, nel mese di febbraio e da inizio anno sono già più di 26 gli incendi che hanno ridotto in cenere svariati ettari di terreno (stimati oltre 70 ettari bruciati).

Ma perché si sviluppano quest roghi che devastano preziosi polmoni verdi del territorio? «Gli incendi boschivi vengono spesso causati da attività umane eseguite con incuria e senza la giusta attenzione, come nel caso dei fuochi accesi in campagna per bruciare le potature o le sterpaglie. Meno frequenti i casi di incendi appiccati con intenzioni di dolo, così come gli incendi appiccati da piromani. Più spesso si tratta di fiamme accidentali, dovute alla propagazione incontrollata di abbruciamenti di materiale di lavorazioni agricole, lasciati incustoditi. Per questo è importante anche la massima attenzione da parte di tutti i fruitori di aree verdi nell’impiego dei barbecue».

Maria Teresa Sperti invita la popolazione in caso di avvistamento di fiamme a «contattare tempestivamente il numero unico di emergenza Nue 112», in quanto «prima si interviene, meno danni si verificano». «Per disincentivare il malcostume di appiccare fuoco alla vegetazione per interessi personali – ricorda -, nelle aree devastate dalle fiamme la legge vieta di effettuare rimboschimenti per 5 anni, caccia, pascolo e qualsiasi tipo di struttura edilizia per 10 anni e il cambio di destinazione d’uso per 15 anni. Quest’anno, su richiesta del Comune di Ancona, il Comando dei Vigili del Fuoco di Ancona ha organizzato un servizio di vigilanza Aib dedicato espressamente a Portonovo, con presenza di due unità dei Vigili del Fuoco dalle 10 alle 18 di tutti i giorni festivi e prefestivi a partire dal 23 luglio fino al 4 settembre, per un totale di 15 giornate di presidio e monitoraggio della zona balneare turistica, una delle più fragili e critiche dell’intero territorio marchigiano».