ANCONA – «I medici di medicina generale manifestano la propria preoccupazione all’avvio della campagna per le vaccinazioni antinfluenzale e anti-covid, iniziata nel mese di ottobre». A scriverlo in una nota stampa è il segretario provinciale della Fimmg Ancona Paola Lodolini in vista dell’incontro con il direttore dell’azienda sanitaria territoriale di Ancona.
I medici di famiglia avanzano una proposta, «un progetto per potenziare la macchina vaccinale sia nell’organizzazione che nella gestione e, se approvato, i risultati che ci aspettiamo sono, oltre ad un aumento dell’adesione per il target richiesto dal ministero, anche una riduzione degli accessi in pronto soccorso per influenza e sue complicanze». Progetto che i medici di medicina generale intendono porre sul tavolo del comitato aziendale in programma per la prossima settimana.
«È nostra imprescindibile volontà che le nostre necessità trovino adeguata legittimazione – spiega -. È altresì nostra volontà che ci sia chiarezza e condivisione degli obbiettivi e delle strategie per garantire maggiore linearità e efficacia dei percorsi». Lodolini ricorda infatti che «da anni la copertura vaccinale viene garantita, per grandissima parte, dai medici di famiglia, i quali assicurano questo diritto alla salute soprattutto ai pazienti anziani ed a quelli più fragili».
Il medico di famiglia «è il professionista che più di ogni latro conosce la storia clinica di ogni singolo paziente e questo rapporto fiduciario – osserva – consente una migliore e più adeguata valutazione della miglior pratica vaccinale. Altro aspetto da tenere sempre in considerazione è che l’esecuzione dell’atto vaccinale ad opera o in presenza del medico di famiglia tutela il paziente da eventuali avventi avversi che seppur molto raramente rendono la presenza del medico indispensabile».