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Capodanno, Giustozzi (Federalberghi Marche): «Boom di gruppi italiani. Destinazioni più attrattive quasi sold out»

Nelle Marche sono arrivati turisti soprattutto da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia

Luca Giustozzi, presidente Federalberghi Marche

ANCONA – «Boom di gruppi italiani nelle Marche tra Natale Capodanno». A tracciare il «bilancio positivo» è Luca Giustozzi, presidente di Federalberghi Marche. «Per l’ultimo dell’anno abbiamo visto un ritorno importante dei gruppi e delle presenze di italiani nelle strutture ricettive della nostra regione» dice. Si tratta soprattutto di turismo proveniente da «Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia» spiega Giustozzi.

«Un ritorno di gruppi importante e inaspettato – prosegue – come non si vedeva da tempo, forse perchè l’estate del 2024 non è stata eccezionale per cui chi poteva muoversi lo ha fatto adesso, quando le tariffe sono più basse rispetto a periodo come luglio e agosto». Nel periodo compreso tra il 26 dicembre 2024 e il 2 gennaio 2025, «questi turisti hanno soggiornato nelle Marche dai tre ai cinque giorni, preferendo il trattamento di mezza pensione, di giorno, infatti, sono stati impegnati nei tour diretti, prevalentemente, nelle città d’arte».

A trainare il movimento è stato anche l’entroterra, con i borghi, e il turismo religioso con la città di Loreto sia per gli eventi legati al Natale che all’apertura della Porta Santa nella Basilica, spiega Giustozzi. «Le destinazioni più attrattive – conclude il presidente di Federalberghi Marche – sono andate vicine al soldout, ma il livello di occupazione negli alberghi delle Marche è stato buono in tutto il territorio, c’è stato un buon movimento».

Lo chef Elis Marchetti

Nei ristoranti il Veglione del San Silvestro ha risentito delle nuove normative del codice della strada. «C’è una grande attenzione al consumo di alcolici come non avevamo mai visto in passato – spiega lo chef Elis Marchetti, titolare del ristorante Villa Amalia di Falconara Marittima – con la nuova normativa, più stringente, abbiamo visto una riduzione sensibile del consumo di alcolici anche in chi prima si concedeva un calice di vino al pasto».

Mentre nei giovani si è ormai consolidata la figura del guidatore designato, ovvero di colui che guida e quindi non beve «gli adulti devono ancora organizzarsi in questo senso e per evitare rischi preferiscono non bere. Le restrizioni hanno scoraggiato il consumo di vino e prosecco, oltre che dei superalcolici, al pasto al ristorante le persone bevono acqua». Per quanto riguarda la cena del Veglione Marchetti spiega che sono andati meglio i locali che hanno mantenuto prezzi più bassi e quelli con musica e dj dal vivo.

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