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Carceri, carenza di personale. Casciato della polizia penitenziaria: «Siamo allo stremo. Patologie psichiatriche sempre più diffuse»

Il sindacalista di Fsa-Cnp: «Il carcere di Montacuto dovrebbe prevedere 174 agenti di polizia penitenziaria, invece siamo solo in 104 a fronte di 320 detenuti»

La Casa Circondariale di Montacuto

ANCONA – «Carenza di personale e patologie psichiatriche sempre più diffuse». Sono queste le principali criticità che interessano il carcere di Montacuto (Ancona) sui cui accende i riflettori il segretario regionale Fsa-Cnp Polizia Penitenziaria Riccardo Casciato.

«Siamo allo stremo – dice – la pianta organica della struttura dovrebbe prevedere 174 agenti di polizia penitenziaria, invece siamo solo in 104 a fronte di 320 detenuti». Insomma ogni poliziotto si trova a dover gestire 3 reclusi, un rapporto di forze impari, considerati anche gli episodi di aggressione che ormai si susseguono con una certa frequenza, sia perché «la patologia psichiatrica è in crescita nella popolazione dei detenuti, sia perché i reclusi più problematici, perché magari hanno compiuto atti di aggressione verso gli agenti, vengono spostati di struttura nell’ambito del provveditorato di competenza (Marche – Emilia Romagna) ed alcuni finiscono anche ad Ancona, a Montacuto».

La scorsa settimana l’ultimo episodio di aggressione: due detenuti tunisini avrebbero gettato del latte addosso a degli infermieri e dato fuoco alla cella perché pretendevano da questi dei farmaci psichiatrici che però non erano stati loro prescritti.

«Così non possiamo più andare avanti – spiega Casciato -, se non arrivano rinforzi alla pianta organica, sarà difficile anche andare in ferie questa estate. Le ultime due settimane – aggiunge – abbiamo dovuto dare dei riposi al personale e la situazione chiaramente è peggiorata ulteriormente, negli ultimi 20 anni di lavoro non mi era mai capitato di dover fronteggiare una situazione simile con turni di lavoro pesanti».

Il sindacalista annuncia che se non arriveranno risposte alla carenza di personale «non escludiamo la possibilità di organizzare una manifestazione o una forma di protesta per portare l’attenzione su questo tema».

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