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Carceri, il garante: «Aumentare le telefonate dei detenuti». Il sindacato: «Autolesionismo tra le criticità»

Durante la fase dell'emergenza sanitaria, quando erano state sospese le visite in presenza, i detenuti comuni erano passati da 4 a 7 chiamate a settimana, quelli reclusi in alta sicurezza da 2 a 4. Da questo mese è stata ripristinata la situazione precedente alla pandemia

Il carcere di Montacuto ad Ancona
Il carcere di Montacuto ad Ancona

ANCONA – «Aumentare le telefonate dei detenuti». A chiederlo è il garante per i diritti Giancarlo Giulianelli. L’esigenza è emersa nell’attività di monitoraggio condotta dal garante negli istituti penitenziari di Montacuto e Barcaglione di Ancona. Dopo le deroghe che erano state concesse nel periodo della pandemia per quanto concerne le chiamate e le video chiamate, infatti, la situazione è tornata al quadro precedente con una diminuzione dei contatti

Uno stato di cose che secondo il garante «determina ulteriori disagi oltre a quelli già presenti negli istituti penitenziari e sarebbe il caso di un intervento a livello centrale per trovare una soluzione. Del resto anche il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in diverse occasioni si è espresso favorevolmente proprio in questa direzione, non da ultimo per evitare che il problema  vada ad incrementare tensioni all’interno delle strutture».

In pratica durante la fase dell’emergenza sanitaria, quando erano state sospese le visite in presenza, i detenuti comuni erano passati da 4 a 7 chiamate a settimana, quelli reclusi in alta sicurezza da 2 a 4 chiamate a settimana. Da questo mese è stata ripristinata la situazione precedente, mentre i detenuti vorrebbero continuare ad avere maggiori contatti con i famigliari.

A Montacuto, fa sapere il segretario regionale Fsa-Cnpp, Riccardo Casciato, una delle maggiori criticità continua ad essere rappresentata dai gesti di autolesionismo: «spesso accompagniamo i detenuti in ospedale perché si tagliano o perché ingoiano batterie. La scorsa settimana un solo detenuto ha ingoiato 9 pile a stilo e un accendino». Una criticità che era stata evidenziata più volte anche dal garante, insieme all’incremento di patologie psichiatriche.

Il sindacalista spiega che alla base di questi gesti di autolesionismo spesso si nascondono motivazioni diverse, come ad esempio il fatto che il carcere magari è lontano dalla famiglia del detenuto». La richiesta del sindacato è quella di avere più agenti di polizia penitenziaria.

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