ANCONA – «Sembra di essere in un incubo che non finisce mai. prima il Covid con le chiusure, poi i voucher per rimborsare i clienti che avevano abbonamenti e adesso il caro bollette». A parlare è Gianluca Egidi, presidente dell’Associazione fitness Marche e socio della palestra Fitness Square di Camerano. Le bollette energetiche raddoppiate pesano sui bilanci delle strutture sportive già gravati dalle chiusure imposte a causa della pandemia.
Se da un lato la nota positiva è rappresentata dal ritorno della clientela, che rispetto alle prime fasi di riapertura degli impianti mostra un «ritrovato entusiasmo e una rinnovata propensione a fare abbonamenti anche di lungo periodo, mentre prima per il timore di nuove chiusure si limitava al mensile» il tutto però «è vanificato in parte dai debiti» contratti per fronteggiare ai pagamenti dei mutui e delle utenze durante le chiusure e dal «caro bollette».
«Ci sentiamo ‘i grandi dimenticati’ – lamenta Egidi – sia dal governo che dalla Regione: avevamo chiesto una legge regionale per rifinanziare i debiti contratti durante la fase Covid, ma ancora non si è concretizzato nulla».
Intanto le strutture si organizzano per far fronte ai costi crescenti. C’è chi spegne sauna e bagno turco, come Fitness Square, per evitare di dover alzare i prezzi, e chi abbassa di 1-2 i riscaldamenti per cercare di limitare consumi, ma ora con il freddo pungente, si teme un nuovo salasso a inizio anno.
«Le strutture sportive vorrebbero eseguire interventi di riqualificazione energetica, fra i quali l’installazione dei pannelli solari, ma occorre un aiuto da Governo e Regione». Con questi prezzi le palestre non ce la fanno ad andare avanti. «Nella fattura del mese scorso l’energia elettrica è arrivata a 45 centesimi a kilowattora lordi – dice – se nello stesso periodo dell’anno scorso la bolletta ci costava attorno ai 1.800 euro, adesso è raddoppiata, 3.500 euro circa».
Situazione ancora più complessa per le strutture sportive non a scopo di lucro. «Le nostre bollette sono raddoppiate – racconta Tiziana Lazzari del Judo Club Sakura Osimo asd – abbiamo dovuto aumentare un po’ la quota degli abbonamenti ed abbassare di qualche grado il riscaldamento: in bagno quando non viene utilizzato riduciamo la temperatura a 18 gradi per poi rialzarla prima che gli atleti lo utilizzino. Più di questo non possiamo fare. La nostra è una attività sociale, non essendo una struttura comunale, a differenza di altre, non ci aiuta nessuno e siamo costretti a pagare tutto».
Il rischio è che se non ci saranno interventi, tanti bambini non sapranno più dove imparare e praticare un’attività sportiva. Claudia Principi del Gruppo Happiness che ha cinque strutture sportive con palestra e piscina tra Ancona, Loreto, Castelfidardo, Chiaravalle e Recanati, parlando del caro bollette dice «piove sul bagnato».
«Gli aumenti sono importanti – spiega Principi – tra elettricità e gas abbiamo pagato 200 mila euro in più rispetto all’anno scorso e con novembre ci sono nuovi aumenti. Il nostro timore è quello di un’ulteriore batosta ad anno nuovo».
Il gruppo su Castelfidardo sta provvedendo nella struttura di Castelfidardo ad installare un impianto fotovoltaico e di microgenerazione per ammortizzare i costi, ma si tratta di «interventi che non sono possibili in tutte le strutture, perché a volte non è facile trovare gli accordi con le proprietà».
Principi spiega «per ottimizzare i consumi abbiamo ridotto l’orario di apertura di sauna e bagno turco, lasciandoli accesi due giorni a settimana anziché sette come prima».