ANCONA – «Serve un piano nazionale di incentivi per dotare le flotte dei pescherecci di motori ibridi per contrastare il caro gasolio». A lanciare la proposta è Francesco Caldaroni, presidente delle marinerie d’Italia. Il settore della pesca ormai da un anno è afflitto da una crescita esponenziale del prezzo del gasolio che sta rendendo sempre più complesso per gli armatori e per i piccoli pescatori guadagnarsi il ‘pane’.
«Se a gennaio dell’anno scorso – spiega – per un pieno di gasolio spendevo circa 8mila euro, adesso spendo 16mila euro: praticamente il costo del carburante è raddoppiato». Accanto a questo, con i rincari alimentari e quelli alle bollette e ai carburanti che mettono alle strette le famiglie, «c’è stato un crollo mostruoso della richiesta di pesce – spiega Calderoni – : se prima una famiglia media mangiava pesce 2 – 3 volte a settimana, di questi tempi il consumo di pesce viene limitato ad una sola volta a settimana».
E con una minore richiesta di pesce fresco, crollano anche le quotazioni all’ingrosso, non solo dei pesci più costosi, come ad esempio una spigola, ma anche del pesce cosiddetto ‘povero’ prima tanto richiesto dalle famiglie per le virtù dal punto di vista nutritivo.
Facendo qualche esempio pratico, i prezzi del merluzzo all’ingrosso sono passati da 9-11 euro a 6 euro al kg, quelli delle triglie da 9-11 a 6 euro al kg, il prezzo del sardone è sceso da 3-3,50 a 1 euro al kg e quello delle pannocchie da 5-6 euro a 2 euro al kg.
In questa fase «non possiamo scioperare – spiega – perché per scioperare ci vogliono i soldi. Le barche non si possono fermare anche se ogni mese si va in perdita di almeno 2 mila euro, però lavorando c’è ‘giro’ di soldi. Però occorre un progetto per dotare le imbarcazioni di motori ibridi: noi restiamo in mare per tre giorni – prosegue – se un giorno e mezzo sono coperto dall’ibrido e il restante dal gasolio, già si risparmia la metà, ma non si può pensare che siano i pescatori a sobbarcarsi questo costo, occorre che sia lo Stato a dare incentivi per l’innovazione tecnologica del settore pesca. I pescatori – conclude – confidano nel governo Meloni e nel ministro Lollobrigida per risolvere questa speculazione che ci sta uccidendo».