ANCONA – Nelle chiese i fedeli potranno segnarsi di nuovo con l’acqua benedetta delle acquasantiere e al momento dello scambio del segno della pace, durante la messa, potranno tornare a stringersi la mano. Dopo due anni e mezzo di pandemia si allentano le restrizioni anche nei luoghi di culto. Sono i consigli contenuti nella lettera inviata dalla presidenza della Cei ai vescovi italiani. Il segno di un ritorno alla normalità, pur nella prudenza.
Nel periodo più duro della pandemia c’è anche chi come don Dino Cecconi, parroco del Duomo di Osimo, per continuare a garantire ai fedeli la possibilità di utilizzare l’acquasantiera si è organizzato con un distributore automatico che consente di poter avere l’acqua santa senza che ci sia un contatto che potrebbe diffondere il virus.
«Il covid – spiega don Dino – ci ha insegnato ad essere più prudenti e rispettosi della nostra e della salute altrui. A prenderci cura di noi stessi, ma anche degli altri: a distanziarci dagli altri in caso di raffreddore o tosse». Parlando del segno della pace, aggiunge, «possiamo scambiarlo tranquillamente con i famigliari, mentre con gli altri può bastare anche uno sguardo. Con la pandemia abbiamo imparato ad adottare comportamenti utili al bene di tutti per salvaguardare la salute, a rispettarci per rispettare».
Nella lettera della Cei ai vescovi italiani, sono contenute anche delle raccomandazioni, come quella della mascherina, di igienizzare le mani, valida per fedeli e ministri, di non partecipare alle celebrazioni con sintomi influenzali o se si è in isolamento perché positivi al covid.