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Cinghiali: siglato un protocollo di collaborazione per il loro contenimento

L'intesa, che dà vita ad una cabina di regia tra tra Regione Marche, Prefetture, Polizie provinciali, Ambiti territoriali di caccia, Anci (Comuni), associazioni agricole e venatorie, è stata sottoscritta a Palazzo Raffaello

La filiera istituzionale che ha siglato il protocollo per il contenimento dei cinghiali

ANCONA – È stato siglato questa mattina a Palazzo Raffaello il protocollo di collaborazione tra Regione Marche, Prefetture, Polizie provinciali, Ambiti territoriali di caccia, Anci (Comuni), associazioni agricole e venatorie, per il contenimento dei danni causati dai cinghiali. Un problema, quello del sovrannumero di cinghiali, che in soldoni costa alla Regione 650mila euro l’anno, come ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale, Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura e alla Caccia: l’obiettivo del protocollo è quello di evitare gli incidenti stradali e i danni all’agricoltura.

«No all’approccio ideologico» ha detto Carloni, «è un problema di sicurezza pubblica» per questo la Regione ha riunito tutti gli attori interessati attorno ad un tavolo per definire le strategie di riduzione della popolazione dei cinghiali che negli ultimi tempi si sono spinti anche nei centri cittadini. Il protocollo prevede diverse attività in area urbana come «la cattura non traumatica né pericolose per i cittadini» definite dalla filiera istituzionale. Non solo abbattimenti selettivi, ma anche altri interventi, come l’eliminazione di possibili fonti di cibo, di rifugi nelle aree verdi, l’utilizzo di repellenti olfattivi, la messa in sicurezza delle aree frequentate dai cittadini con recinzioni elettrificate. La Regione mette a disposizione 80mila euro per dare ai Comuni la possibilità di agire, un budget che successivamente potrà essere integrato. Il protocollo avrà una validità sovrapponibile all’attuale Piano di controllo regionale del cinghiale, con scadenza il 31 dicembre 2023.

I danni causati dalla presenza dei cinghiali nelle aree urbane, periurbane e agricolo-forestali,« richiedono interventi operativi, integrati e coordinati con tutti i soggetti coinvolti» ha evidenziato Carloni nel sottolineare che «la presenza dei cinghiali, nelle Marche, ha creato una vera e propria emergenza, specie nelle aree pubbliche destinate a verde attrezzato, dove solitamente giocano i bambini, incuranti dell’eventuale pericolo. A questi si sommano i danni alle attività agricole e i numerosi incidenti stradali che, con una frequenza ormai consolidata, mettono a rischio l’incolumità degli automobilisti e dei motociclisti. Nell’ultimo recente incontro con la prefettura di Pesaro, le rappresentanze municipali e gli organismi di vigilanza, abbiamo deciso di cooperare, attivamente e con urgenza creando una filiera istituzionale in grado di rispondere insieme al problema nel massimo della legalità e della trasparenza».

L’assessore ha poi ringraziato i firmatari «per non averci lasciati soli come Regione e per essere accanto alle Province, ai Comuni e a chi fa i controlli sul territorio. Questo provvedimento interessa tutti: agricoltori, cacciatori, ma soprattutto i cittadini».

Da sinistra Cerioni, Carloni, Mancinelli e Andreatta

La sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, in qualità di presidente Anci Marche, ha definito il protocollo come «utile» perché «prova a definire meglio chi fa cosa, con una certezza giuridica amministrativa. Non firmiamo un documento generico, ma indicazioni concrete. Le azioni di contenimento a monte messe in campo fino ad oggi non sono più sufficienti se questi animali arrivano nei parchi cittadini e nei giardini di una scuola. È necessario fare di più e velocemente perché il fenomeno non è più sostenibile, soprattutto in ambiti urbani. Siamo quindi soddisfatti del risultato raggiunto oggi e fiduciosi per il futuro».

Il presidente della Provincia di Ancona, Luigi Cerioni, in rappresentanza di Upi Marche, ha evidenziato che «le segnalazioni dei cittadini che avvistano i cinghiali anche nei centri storici sono ormai continue», mentre il Comandante dei Carabinieri Forestali Marche, Giampiero Andreatta, ha sottolineato che il protocollo rappresenta «un punto di partenza per gestire il cambiamento. La fauna selvatica ha cambiato negli anni il modo di rapportarsi con il territorio fino a creare criticità che vanno affrontate e risolte. Diamo atto alla Regione di aver preso subito in mano la gestione faunistica senza trascurare l’aspetto della legalità».

I soggetti coinvolti nelle azioni sopra indicate si impegnano a creare una cabina di regia con un gruppo di coordinamento tecnico, che verrà convocato dalla Regione Marche, finalizzato sia per produrre protocolli tecnici di dettaglio, nel rispetto di quanto previsto dal presente protocollo nonché dagli strumenti tecnici di settore e dalla normativa vigente, sia per monitorare costantemente i risultati conseguiti, relazionando con cadenza annuale (entro il 31 gennaio) alla Regione, per ogni provincia delle Marche. Alla cabina di regia parteciperanno: un Sindaco referente dell’ANCI, un referente della P.F. Caccia e pesca nelle acque interne e della P.F. Prevenzione Veterinaria e Sicurezza Alimentare della Regione Marche, il responsabile del Corpo di Polizia Provinciale, un rappresentante del Gruppo Carabinieri Forestale, un referente di ogni AA.TT.CC. territorialmente competenti, un rappresentante designato dalle Associazioni degli Agricoltori, un rappresentante designato dalle Associazioni Venatorie.

La cabina di regia potrà all’esigenza chiamare a partecipare agli incontri tutti i soggetti che si ritenga possano fornire contributi per conseguire gli obiettivi previsti, inoltre si riunirà in prima seduta entro un mese dalla sottoscrizione del protocollo e quindi secondo un piano di attività concordato dalla cabina di regia stessa e comunque all’esigenza quando richiesto dalla maggioranza dei suoi componenti.

Ad aver sottoscritto il protocollo sono la Regione Marche, l’Unione Provincie Italiane (UPI); Associazione Nazionale Dei Comuni Italiani (ANCI); Comando Regione Carabinieri Forestale “Marche”; Arcicaccia Marche; Associazione Nazionale Libera Caccia – Marche; ANUU Migratoristi – Marche; Enalcaccia Marche; EPS Marche; Federazione Italiana Della Caccia Marche; Italcaccia – Marche; C.I.A; COLDIRETTI; CONFAGRICOLTURA; A.T.C. AN1; A.T.C. AN2; A.T.C. AP; A.T.C. FM; A.T.C. MC1; A.T.C. MC2; A.T.C. PS1; A.T.C. PS2.