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Clima anomalo, agricoltura a rischio. Fucili (Coldiretti): «Mai accaduto finora di irrigare orticolture in inverno»

L'inverno mite e contrassegnato da temperature sopra le medie stagionali, da scarse precipitazioni piovose, mette a rischio le colture

Orto (Foto di jacqueline macou da Pixabay)

ANCONA – C’è preoccupazione nel mondo agricolo per le condizioni meteo anomale. L’inverno mite e contrassegnato da temperature sopra le medie stagionali, da scarse precipitazioni piovose, mette a rischio le colture. «Non era mai accaduto finora che gli orticoltori dovessero irrigare le coltivazioni in inverno a causa delle scarse piogge – dice Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata – e questo fa presagire male per l’estate se non ci saranno piogge più copiose».

Francesco Fucili, presidente Coldiretti Macerata

Il timore degli agricoltori è quello della siccità, a causa non solo delle esigue precipitazioni piovose, ma anche della poca neve caduta finora sulle vette dell’Appennino marchigiano. Inoltre, le temperature più elevate rispetto alle medie climatiche stagionali, stanno espondendo le colture orticole, le piante da frutto e i vitigni a una fioritura precoce. E le conseuguenze non sarebbero di certo positive.

«Il rischio – prosegue Fucili – è che gelate tardive, quando le piante sono in fase di gemmatura, possano danneggiare gemme e fiori, causando una ridotta produzione, come accaduto anche l’anno scorso». Il riferimento è alle piante da frutto, alle viti e alle piante dell’orto.

La viticoltura, già flagellata dalla peronospora, il fungo causato dalle piogge copiose che tra magigo e giugno del 2023 avevano causato danni importanti ai grappoli, quest’anno rischiano per la scarsità di piogge e per il rischio di gelate fuori stagione.

«Nelle Marche abbiamo 20 Doc di vino – dice il presidente di Coldiretti Macerata – una nuova brutta stagione rmetterebbe in crisi il mercato e farebbe scarseggiare le uve di pregio, tipiche del nostro territorio». Il meteo anomalo fa crescere i costi di produzione degli agricoltori e dei viticoltori, con il rischio di una nuova ondata di rincari anche per i consumatori.

A rischio anche le piante da fiore. «Le mimose sono molto avanti – dice Bruno Bernabei, vivaista a Grottammare – , mentre alcune piante da fiore non hanno ancora avuto il fermo vegetativo invernale, come ad esempio le rose. Se dovesse arrivare qualche gelata tardiva potrebbe causare danni. Ci preoccupa anche la scarsità d’acqua, specie nelle zone dell’ascolano».

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