Ancona-Osimo

Ancona verso le Comunali: Ida Simonella risponde al centrodestra

Le parole di Benvenuti Gostoli e il suo richiamo all'anconetanità non sono piaciuti alla candidata del centrosinistra, originaria di Fermo

Ida Simonella
Ida SImonella

ANCONA – A Ida Simonella le parole del centrodestra davvero non sono piaciute. E la sfida tra i candidati a sindaco per le prossime amministrative si scalda. Daniele Silvetti, durante la sua conferenza di lunedì scorso al Palazzo degli Anziani, nel suo discorso non ha fatto riferimento all’anconetanità, il riferimento è giunto invece dall’intervento di Stefano Benvenuti Gostoli, il deputato di Fratelli d’Italia che ha detto che «questa città ha sempre espresso il bisogno di sentirsi rappresentata da uno di noi, che incarnasse l’essere anconetano, che conoscesse intimamente questa città. Gli anconetani vogliono affidare la loro città a qualcuno che la conosca profondamente, che abbia genitori e figli che vivono in questa città». Tutto qui, nessun attacco diretto o frontale a Ida Simonella, ma anche un richiamo chiaro all’«anconetanità» che la candidata a sindaco del centrosinistra e attuale assessore della giunta Mancinelli, originaria di Fermo, non ha digerito e ha preso di petto per controbattere con prontezza, alzando subito i toni della contesa:

«Sono io. Ida Simonella, candidata sindaco per la coalizione di centrosinistra – ha risposto affidando il suo pensiero alla sua pagina ufficiale di Facebook –. Sono quella a cui, nella conferenza stampa del candidato del centrodestra, l’onorevole Benvenuti Gostoli alludeva in questo modo, come è stato riportato da tutte le testate locali: ‘La città ha bisogno di riscattarsi e di essere rappresentata da uno di noi, che abbia i genitori che vivono in questa città e i figli che studino in questa città’. Concetto poi puntualizzato anche dal candidato Silvetti. Non ho capito se il centro destra voglia basare la campagna elettorale sulla ‘purezza della razza’. Lo hanno già fatto in passato, spero di no. In campagna elettorale vorrei parlare di Ancona, dove vivo, che sto servendo con dedizione e passione da dieci anni. Ancona non è un paesotto, ma è il capoluogo delle Marche, che ha bisogno di persone capaci di avere visione, di guidarla, di pensarla in grande. Il tema è invece il pedigree. E’ una città portuale, storicamente aperta, che ha tanti concittadini non nati qui, o i cui genitori non sono nati qui. E’ una città la cui identità è legata anche a chi è stato forestiero. Penso ad uno su tutti, Luigi Vanvitelli di cui ricorrono 250 anni dalla morte. Non avrei scritto questo, se oltre a me non avessero tirato in mezzo la mia famiglia, i miei figli e i miei genitori. Questo non lo consento». E così via. La sfida si accende, insomma, ed è solo l’inizio della campagna elettorale.