ANCONA – Approvata la pdl che proroga al 31 dicembre 2023 il Piano Casa. Il via libera in Consiglio regionale a maggioranza con il voto favorevole anche del Pd, tranne i consiglieri Andrea Biancani (che ha espresso voto contrario) e la collega Micaela Vitri (astenuta). Una proposta di legge con cui l’Aula ha voluto dare un segnale (dopo i rilievi del Governo a non procedere con il rinnovo per due anni) contro la crescente incertezza sul fronte edilizio.
Il dem Andrea Biancani ha motivato il suo voto contrario ricordando che il governo ha eliminato il Bonus 110% che «aveva innalzato l’edilizia» ed ha bocciato per la Regione Marche la possibilità di prorogare il Piano Casa, «un colpo importante al mondo dell’edilizia e dei tecnici, già preoccupati». Il consigliere regionale del Pd ha rimarcato che la nuova legge urbanistica «annunciata dal governo» al suo insediamento «poteva risolvere» senza chiedere la proroga, «il governo regionale doveva fare di più, visto che è dello stesso colore politico». Biancani ha concluso che la proroga significa «tornare indietro» e che era già stata votata a dicembre del 2022.
Affermazioni a cui l’assessore regionale Stefano Aguzzi, ha replicato che il Pd ha prorogato il Piano Casa «per 14 anni, perché non avete fatto qualcosa di definitivo prima di noi?». La consigliera Micaela Vitri ha puntualizzato dal canto suo che era «favorevolissima alla proroga del Piano casa, a chiederla era stato proprio Biancani, il problema semmai è il periodo per cui avete chiesto e ottenuto la proroga» ha spiegato, sottolineando che era necessario procedere alla proroga «per oltre due anni».
«Mi spiace sentire le affermazioni del consigliere Biancani» ha detto il leghista Luca Serfilippi, «visto che si fa paladino di tutto il settore edilizio» e «al di la delle affermazioni sul 110, credo che votare al contrario vada contro le sue affermazioni». L’auspicio espresso dal consigliere regionale Serfilippi è quello che con la legge urbanistica «si rimetta mano a tutto l’ordinamento in materia urbanistica», una legge attesa dal mondo dell’edilizia «da oltre 10 anni».
Nel corso della seduta è stata approvata con 24 voti favorevoli e un astenuto, una risoluzione sulla guerra in Ucraina, che ha raccolto una approvazione trasversale tra maggioranza e opposizione, fatta eccezione per il Movimento 5 Stelle. La questione era approdata in aula già la scorsa settimana con una serie di emendamenti, poi la discussione, appena avviata era stata rimandata alla seduta successiva, quella di oggi appunto, per raccogliere le diverse mozioni in un testo unico.
Una iniziativa nei confronti del Governo italiano per la cessazione delle attività belliche e per poter giungere ad una soluzione diplomatica del conflitto. Lo prevede una risoluzione sulla guerra in Ucraina approvata dal Consiglio regionale, con il voto favorevole di maggioranza e opposizione con l’eccezione dell’astensione del Movimento 5 stelle. Con l’atto l’Assemblea impegna la Giunta regionale a sollecitare il Governo italiano nel proseguire negli aiuti al popolo ucraino e con l’Unione europea di non lasciare nulla di intentato per perseguire una soluzione diplomatica che preveda l’immediata cessazione di ogni attività bellica e l’avvio di un tavolo negoziale tra Russia e Ucraina per giungere a una pace stabile e duratura.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli, ha definito il conflitto «una guerra contro l’Europa, che non fa piacere agli Europei per le ricadute» dal costo dell’energia alla diminuzione delle esportazioni e delle risorse, «problemi più egoistici» ha spiegato, ricordando dall’altro lato l’elevato numero di vittime: «Si parla di 200mila morti – ha detto -, stiamo andando verso i numeri delle guerre mondiali» e a pagare «un prezzo altissimo sono le giovani generazioni».
Ciccioli ha ricordato l’Europa divisa in due dal muro di Berlino, la stessa divisione che si registra oggi con la «frattura fra i due popoli» Russia e Ucraina. Poi ha rimarcato l’importanza di «riflettere e studiare la pace», un impegno che deve arrivare a livello internazionale. Occorre «chiudere questa ferita aperta che sanguina al centro dell’Europa» ha detto, rimarcando che «se non si arriva ad una qualche forma di disgelo, il conflitto nucleare è dietro l’angolo». In conclusione per Ciccioli serve «una forte iniziativa diplomatica»-
Il capogruppo del Pd Maurizio Mangialardi ha espresso soddisfazione per essere arrivati a «un atto unico in Italia, che rimette in fila alcuni temi», un atto «di grande responsabilità e di grande apertura» ed ha sottolineato la sensibilità del territorio sul tema pace. «Esiste un aggressore e un aggredito» ha osservato, «quasi come se non si possa fare niente di più», poi ha ricordato la marcia delle pace a cui il dem aveva preso parte l’anno scorso a pochi giorni dall’avvio del conflitto Russia-Ucraina. Poi l’accento è andato sull’importanza dell’azione diplomatica ha detto Mangialardi, rimarcando «non dobbiamo avere dubbi» sul tema.
La consigliera del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri (astenuta) ha spiegato di non aver sottoscritto la risoluzione perché chiedeva di «sgombrare il campo dalle ambiguità e chiarire» che nella parte in cui si parla di aiuti, questi siano solo umanitari e non si contempli l’invio di armi. Ma Ciccioli su questo punto ha replicato che «la posizione del governo è chiara» e che oltre agli aiuti umanitari vengono inviate anche armi, a tal proposito ha ricordato che l’invio di strumenti di difesa era iniziato con il governo Conte, poi proseguito anche con il governo Draghi.