ANCONA – È stata approvata all’unanimità, con 30 voti favorevoli, la proposta di legge per il riconoscimento del rimborso delle spese a supporto delle cure oncologiche. Il documento, licenziato dall’Assemblea Legislativa delle Marche, frutto della sintesi di due proposte di legge, una a firma Fratelli d’Italia e una a firma Lega, prevede l’erogazione di un rimborso spese per vitto, alloggio e spostamento, incluso il pedaggio autostradale, sostenuti per le cure oncologiche, fino ad un tetto massimo di 1.000 euro annui (per ogni tipologia di spesa). Un contributo, determinato in base ai livelli Isee, per fornire un supporto ai malati oncologici e anche ai loro familiari.
A disposizione ci sono 2 milioni di euro di stanziamento per l’anno in corso (2021) e 2milioni 450mila per ciascuno dei prossimi due anni (2022-2023). Nel dettaglio, come spiega la presidente della IV Commissione regionale sanità, Elena Leonardi, prima firmataria della proposta di legge, verranno garantiti i rimborsi delle spese di viaggio dal luogo di residenza o domicilio a quello di cura, il ristoro delle spese sostenute per vitto e alloggio nel luogo di cura, limitatamente al periodo necessario per effettuare le prestazioni, nella misura del 70%, per un importo massimo annuale pari a 1.000 euro. Previsto anche il rimborso delle spese per un eventuale accompagnatore, qualora la sua presenza sia riconosciuta necessaria dall’Azienda sanitaria unica regionale (Asur): anche in questo caso l’importo massimo annuale riconosciuto è pari a 1.000 euro.
Il provvedimento reintroduce una precedente normativa per il rimborso spese destinato a persone con fragilità che era stata abrogata con la legge regionale 18/2019 e solo successivamente parzialmente ripristinata con una delibera di Giunta.
«La precedente amministrazione, nell’Aprile 2019, aveva abrogato la legge regionale 30/1987 con la quale erano previste provvidenze in favore di soggetti in trattamento radioterapico introducendo un “contributo di solidarietà” che ha generato un vero e proprio caos nella sua applicazione pratica – sottolinea Leonardi – . Numerosi malati oncologici si sono ritrovati estromessi dal programma dei rimborsi e dall’oggi al domani non hanno più ricevuto alcun sostegno. Ad aggravare la situazione la confusione alimentata dalla mancanza di risposte chiare alle innumerevoli domande dei diretti interessati rimaste inevase».
«Con la proposta di legge approvata dall’aula dell’assemblea legislativa – prosegue -, si è inteso riordinare una materia che interessa tanti soggetti residenti nei comuni della Regione Marche, affetti da neoplasia, che devono sottoporsi a trattamenti radioterapici e chemioterapici, nonché ad altre prestazioni terapeutiche e chirurgiche finalizzate alle cure oncologiche».
I rimborsi spese, sono previsti anche per le prestazioni ricevute al di fuori del territorio regionale e sono state riconosciute anche le spese accessorie, riferite alle cure di natura psicologica legate alla patologia oncologica, solo però se erogate in strutture delle Marche, anche a supporto dei componenti del nucleo familiare.
Una approvazione, quella della pdl che ha incassato il consenso anche del gruppo assembleare del Pd che parla di «una legge che va a sanare l’errore purtroppo compiuto nel 2019 e il cui ripristino era un impegno che ci eravamo già presi in campagna elettorale. Se, infatti, da un lato è vero che oggi i reparti oncologici degli ospedali marchigiani hanno raggiunto un livello di eccellenza in termini di competenza, specializzazione e dotazione strumentale, riteniamo che vada sempre e comunque garantita la libera scelta dei cittadini che decidono di rivolgersi a strutture ubicate fuori dei confini regionali. Anche per questo abbiamo voluto contribuire concretamente alla redazione del testo finale, sia in IV commissione che durante la discussione in aula, svolgendo un serio e proficuo confronto con i colleghi della maggioranza».
La relatrice di minoranza della proposta di legge, Simona Lupini (Movimento 5 Stelle), nonché vicepresidente della Commissione, ha sottolineato che grazie al contributo del movimento «è stato inserito un parametro legato all’Isee, per permettere ai pazienti in difficoltà economiche di accedere a maggiori contributi: inoltre, tra le cure rimborsabili, per la prima volta arrivano anche le cure psicologiche, segno di una maggiore consapevolezza rispetto all’importanza dell’equilibrio psichico nel percorso di cura del paziente».
Soddisfazione anche per il metodo adottato: «Abbiamo lavorato con uno spirito di grande condivisione, confrontandoci con il mondo sanitario, le associazioni dei pazienti e lavorando in maniera costruttiva tra noi. Un buon segnale, che spero replicheremo anche durante la scrittura del nuovo Piano Socio-Sanitario. Ai cittadini servono risposte e provvedimenti puntuali».