ANCONA – È stato approvato a maggioranza in Consiglio regionale, con 18 voti favorevoli, 8 contrari (Pd) e 2 astenuti (M5s), la “Variazione generale al bilancio di previsione 2022-2024”. La proposta di legge, ad iniziativa della giunta regionale, introduce misure di sostegno al sistema produttivo, anche attraverso l’istituzione di fondi straordinari per garantire liquidità alle aziende (industria, artigianato, servizi) e contributi alle imprese della pesca afflitte dal caro-gasolio, alle società consortili e alle Ati (associazioni temporanee di imprese) costituite tra micro, piccole e medie imprese.
Ad illustrare il provvedimento che rafforza anche le risorse messe a disposizione in favore della cultura sono state per la maggioranza Jessica Marcozzi (FI) e per la minoranza Marta Ruggeri (M5s). Il gruppo consiliare della Lega evidenzia che dalla Regione arrivano «misure straordinarie di sostegno al sistema economico, per aiutare le imprese marchigiane a superare una fase estremamente complessa, segnata da rincari e scossoni agli equilibri internazionali che creano incertezza e frenano la ripresa».
«Continuiamo a dare risposte concrete al settore produttivo proseguendo nella strategia di rafforzamento dell’identità del brand Marche – dichiarano il capogruppo Renzo Marinelli e il vice Mirko Bilò e gli altri consiglieri Andrea Maria Antonini, Chiara Biondi, Giorgio Cancellieri, Marco Marinangeli, Anna Menghi e Luca Serfilippi – Portiamo inoltre nuova linfa a cultura e tutela delle tradizioni su cui tanto ci stiamo impegnando come Lega, con i nostri assessori Giorgia Latini e Mirco Carloni, consapevoli che solo facendo rete le Marche possono rinascere dopo anni di governo di centrosinistra e dopo una crisi economica congiunturale senza precedenti».
A disposizione per il 2022 un plafond complessivo di oltre 7,5 milioni di euro, di cui 3milioni per la liquidità delle imprese, fondi per contributi una tantum al settore pesca (500mila euro) e ai consorzi (400mila euro), fondi per rafforzare le iniziative del garante regionale dei diritti e un incremento di 80mila euro per il potenziamento della convenzione Aib con i vigili del fuoco per la lotta agli incendi boschivi che «raccoglie la richiesta che la Lega ha da tempo avanzato attraverso una mozione volta a potenziare l’azione di prevenzione».
Per il capogruppo consiliare di Fratelli d’Italia, Carlo Ciccioli si tratta invece di «una variazione di bilancio necessaria per far fronte alle difficoltà del nostro tessuto imprenditoriale, dimostrando ancora una volta come la Regione a guida centrodestra sia attenta alle esigenze del mondo reale con risorse concrete ed aggiuntive».
«La situazione delle marinerie italiane – ha aggiunto Ciccioli -, a cui va la totale solidarietà di Fratelli d’Italia sullo sciopero per il caro gasolio, è grottesca ed allarmante. Da molte settimane stanno protestando per il caro carburante che, in pratica, rende totalmente anti-economica l’uscita in mare. Ci saremmo attesi una risposta da parte del Governo dei “migliori” e invece, nonostante le sollecitazioni da parte dei nostri rappresentanti in Parlamento, a partire da Giorgia Meloni, tante vuote parole e nessuna azione concreta. Eppure le conseguenze economiche ed occupazionali sono importanti. Mi auguro che chi di dovere, cioè il Governo nazionale, affronti queste problematiche in modo fattivo e concreto prendendo esempio dalla Regione Marche a guida centrodestra con presidente Francesco Acquaroli e dare, quindi, un segno di vicinanza effettivo a un comparto economico, quello ittico, vitale per l’Italia».
Voto contrario del gruppo consiliare del Pd. Il capogruppo dei dem Maurizio Mangialardi ha puntualizzato: «Penso non ci sia un atto per il quale il nostro voto è così convintamente contrario. Non abbiamo trovato un unico senso a questa variazione. Non c’è stato un segnale preciso alle imprese e alle famiglie per contrastare la crisi». Facendo riferimento ai contributi per le imprese della pesca ha rimarcato «la tabella “C” è stata trasformata in tabella “E” cancellando i capitoli per gestire le risorse come meglio si crede. Un atto che rappresenta quello che non si doveva fare a 4 mesi dallo scoppio della crisi» in Ucraina.
La capogruppo del Movimento 5 Stelle Marta Ruggeri, relazionando sulla pdl ha parlato di luci e ombre, mettendo in evidenzia d’altro canto il «buon segnale per le imprese marchigiane», ma anche «l’assenza di risorse aggiuntive per le famiglie e in particolare per quei nuclei che più di altri stanno subendo l’impennata inflattiva».
Nel corso della seduta si sono registrati alcuni momenti di tensione, tra opposizione e maggioranza, dallo slittamento della discussione dell’interrogazione del Pd sul fine vita, all’indomani della morte di Fabio Ridolfi (il 46enne immobilizzato da 18 anni ad un letto per una tetraparesi che aveva chiesto di accedere al suicidio assistito, ma ha dovuto ripiegare sulla sedazione profonda), al diniego del patrocinio da parte della Regione Marche al Marche Pride, e infine per la prosecuzione della seduta oltre le ore 16, nonostante l’accordo tra i capigruppo per concludere la seduta del Consiglio regionale entro le 15.30-16 al massimo, per consentire ai consiglieri di partecipare alle celebrazioni dei 50 anni dal terremoto di Ancona che si è svolta alle Muse.
Le opposizioni per protesta (contro la prosecuzione della seduta consiliare) hanno abbandonato l’Aula prima del voto sul “Piano integrato per interventi di internazionalizzazione, cooperazione internazionale e Macroregione Adriatico Ionica”. Ad attaccare in particolare sono stati i consiglieri del Pd Romano Carancini e Antonio Mastrovincenzo, che vista la prosecuzione della seduta avevano chiesti di andare avanti ad oltranza per discutere anche mozioni «depositate da mesi» e ancora non affrontate. «Votatevi gli atti» ha detto il capogruppo Mangialardi annunciando «chiederemo tutte le volte che l’ordine del giorno sia portato a compimento».
Sul diniego da parte della Regione al patrocinio al Marche Pride, la manifestazione ritenuta dalla Regione a sfondo politico, che quest’anno si terrà il 18 giugno a Pesaro, è entrata a gamba tesa la consigliera del Pd Manuela Bora che alle affermazioni dell’assessore Guido Castelli il quale aveva spiegato l’impossibilità a concedere patrocini «per iniziative di partiti o movimenti politici», ha replicato «vergognatevi di non aver concesso il patrocinio». Bora in particolare ha sottolineato che l’evento promuove valori di tolleranza e inclusività e pertanto «non ci sono motivi ostativi perché il comitato organizzatore non è un partito, un sindacato o un’associazione di categoria. Non a caso nel 2019 il patrocinio non oneroso, valutato dagli stessi funzionari ancora in servizio, con la stessa direttiva del 2018, è stato dato e ora no».