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Ceriscioli in isolamento fiduciario: «Picco fra una decina di giorni. Continuiamo a lavorare» – VIDEO

La notizia della positività al Covid-19 dell'ex capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso, in visita ieri ad Ancona, ha spinto i presidenti di Regione, Assemblea Legislativa e Autorità di Sistema Portuale a ritirarsi nelle loro abitazioni a scopo precauzionale

Da sinistra il presidente regionale Luca Ceriscioli e l'ex capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso

ANCONA – La notizia della positività al Coronavirus dell’ex capo della Protezione civile nazionale Guido Bertolaso diffusa in mattinata ha spinto il presidente regionale Luca Ceriscioli, che è stato a stretto contatto con lui in auto nel corso dei sopralluoghi ad Ancona per individuare la struttura dove realizzare la maxi terapia intensiva da 100 posti letto, a mettersi in isolamento domiciliare fiduciario fin da subito.

«Sono a casa in quarantena – dichiara -, ma questo non mi impedisce di continuare a lavorare, anzi proseguirò da qui con il grande impegno che tutti si aspettano, e che è necessario in un momento come questo».
Sulla questione della maxi terapia intensiva il presidente regionale rassicura: «Con Bertolaso ci siamo sentiti, e sulla nuova struttura per i 100 posti di terapia intensiva, che potranno salvare la vita a molte persone, il messaggio è chiaro: il progetto va avanti. Abbiamo già avuto i primi contatti buoni con gli imprenditori marchigiani. Anche molti cittadini ci hanno scritto per dare il loro contributo. Ringrazio tutti coloro che hanno già manifestato la loro disponibilità e anche chi lo farà in futuro.
Non si arresta il lavoro condotto fino a oggi nei confronti di chi ha più bisogno, l’impegno a limitare il contagio. Anche la quarantena è uno strumento per farlo. Continuiamo a lavorare, senza battute di arresto e non ci ferma certo una quarantena».

«Nel corso dell’incontro con Guido Bertolaso ed il suo staff ho indossato i dispositivi di protezione individuale, mascherina e guanti, rispettando le norme di sicurezza – prosegue il presidente del Consiglio regionale -. Al momento non esistono motivi che destino preoccupazione per la mia salute». Mastrovincenzo spiega che l’attività dell’Assemblea Legislativa non si ferma, ma va avanti in modalità agile. «Oggi, ho partecipato, in web conference, alla riunione del Coordinamento nazionale dei Presidenti delle Assemblee Legislative italiane, nell’ambito della quale sono stati condivisi percorsi comuni di operatività in questa fase emergenziale. Per domani – conclude – è in programma, sempre per via telematica, una seduta dell’Ufficio di Presidenza. Sono in contatto quotidiano con il Presidente Ceriscioli e con i capigruppo consiliari per l’indispensabile monitoraggio della situazione».

In quarantena per precauzione anche il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo presente anche lui alla visita di Bertolaso insieme al presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Centrale Rodolfo Giampieri. «Mi sono messo in quarantena perché mi è sembrato doveroso e opportuno farlo – ha dichiarato Mastrovincenzo – . L’avevo già fatto quando un consigliere regionale ci aveva informato di essere stato contagiato dal virus e anche in quella occasione senza annunciarlo mi ero ritirato in isolamento domiciliare precauzionale, lavorando costantemente da casa. Credo che questa sia una regola da rispettare sempre per evitare la diffusione dei contagio. Mi spiace perché ieri alla visita di Bertolaso erano presenti i vertici di vari servizi regionali: mentre noi amministratori riusciamo a lavorare anche a distanza, è evidente che chi è in prima linea ha più difficoltà».

Da sinistra il presidente Antonio Mastrovincenzo, Guido Bertolaso e Luca Ceriscioli al Palaindoor ad Ancona

Il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Rodolfo Giampieri, fa sapere attraverso una nota stampa di aver contattato il numero verde della Regione Marche rispondendo al questionario previsto dal protocollo per chi è entrato in contatto con persone risultate positive, ma «è stata esclusa qualsiasi possibilità di contagio». Durante i sopralluoghi che si sono svolti ieri al porto di Ancona, gli unici ai quali ha preso parte Giampieri, «sono state rispettate tutte le norme imposte dal protocollo: guanti, mascherina, distanza, luoghi aperti e non stanze chiuse». Non è emerso, inoltre, alcun altro sintomo collegabile al virus. Il presidente Giampieri ha deciso comunque di rimanere a casa in isolamento volontario per il rispetto di tutti.