ANCONA – Un riconoscimento per le province più colpite dall’emergenza, prolungamento e rafforzamento delle misure economiche per sostenere lavoro, redditi e imprese, e poi un provvedimento del Ministero della Salute per definire soglie di allarme sulla base delle quali eventualmente allentare le misure restrittive nelle aree meno colpite dal Coronavirus.
È quanto ha annunciato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso dell’informativa urgente resa questa mattina, 30 aprile, alla Camera. Conte ha citato un rapporto del Comitato Tecnico Scientifico che verrà poi illustrato dal presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Brusaferro: la riapertura simultanea di tutte le attività economiche, delle scuole e di tutte le strutture di socializzazione a partire dal 4 maggio porterebbe ad un incremento esponenziale e incontrollato dei contagi.
«La misura dei sacrifici compiuti dai nostri cittadini – ha detto il premier – è riassumibile nell’R con zero (il tasso di diffusione dei contagi, ndr.) che oggi è stimabile in una fascia compresa fra lo 0,5 e lo 0,7». Se questo tasso dovesse tornare «anche solo a un livello di poco superiore all’1» secondo Conte si saturerebbero in pochi mesi il numero di posti letto nelle terapie intensive italiane che attualmente sono circa 9 mila, «con un impatto notevole sul sistema sanitario. Questo determinerebbe la necessità di invertire la tendenza rispetto all’apertura delle attività producendo conseguenze economiche ancora peggiori di quelle che stiamo sperimentando».
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Insomma sul fronte dell’allentamento delle misure restrittive il Governo continua ad agire secondo il «principio di precauzione», come ha spiegato il Premier, un principio che «deve guidare anche la seconda fase», dal momento che secondo gli esperti fra i 4 fattori di crescita del contagio ci sono contatti familiari, luoghi di lavoro, scuola e relazioni di comunità.
Per questo Conte nel suo intervento ha voluto frenare nei confronti di eventuali iniziative autonome da parte delle Regioni o di singoli enti locali intenzionati ad allentare le misure restrittive in aperto contrasto con la linea nazionale: al Premier è infatti giunta una lettera da parte di una decina di governatori di centrodestra che chiedevano di procedere con maggiori aperture e di allentare la morsa delle restrizioni.
«Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime» ha dichiarato Conte.
Possibili allentamenti potranno esserci, ma solo su base geografica. Conte ha infatti annunciato che nelle prossime ore il Ministro della Salute emanerà un provvedimento per definire criteri e soglie di allarme che permetteranno di allentare le misure restrittive nelle aree meno colpite e in quelle dove la situazione è meno critica, tramite la valutazione della tendenza al contagio in ogni area del Paese.
Sul fronte delle misure di sostegno economico Conte ha spiegato che il Decreto Aprile riprenderà tutti gli interventi del Cura Italia, «rafforzandoli e prolungandoli nel tempo» e che vedrà altri 25 miliardi per le misure di sostegno al lavoro, al reddito, come cassa integrazione, oltre ad indennizzi per colf e badanti. Altri 15 miliardi saranno destinati invece alle imprese e agli autonomi, e in previsione ci sono nuove forme di protezione sociale per combattere povertà e disuguaglianze sociali. Inoltre ha annunciato «un riconoscimento per le province più colpite dal Covid-19». Confermate anche le misure fiscali per contenere impatto sugli operatori economici.
Per il turismo, comparto finito praticamente in ginocchio, Conte ha annunciato misure di sostegno attraverso bonus che verranno erogati a alle famiglie che si trovano sotto determinate fasce di reddito da spendere nelle strutture ricettive del Paese. Previste anche forme di sostengo alle imprese turistiche e interventi sull’Iva. «La Politica fiscale dovrà essere espansiva e aumenteremo gli investimenti» ha detto Conte.
Per quanto riguarda la situazione delle famiglie, il Premier ha posto un focus sulla situazione che stanno vivendo i bambini e i ragazzi: su questo fronte Conte ha detto che intende sostenere progetti territoriali da attivare nella fase due dell’emergenza per «tutelare il diritto al gioco, all’attività motoria dei minori senza compromettere le norme di distanziamento scolastico che dovranno essere mantenute».
Gli spazi educativi dovranno essere ripensati in forma dilatata anche tramite una nuova progettazione degli ambiti urbani e utilizzo degli spazi di prossimità. Conte ha dichiarato che occorrerà valutare la possibile «riapertura in forma sperimentale di nidi, scuole dell’infanzia, oltre a centri estivi ed altre attività ludiche ed educative destinate ai nostri bambini». Ma attenzione dovrà essere posta anche al mondo della disabilità con apertura dei centri diurni e semi residenziale e l’istituzione di un fondo di sostegno, oltre che attenzione verso il mondo dell’autosufficienza con il potenziamento delle risorse.