ANCONA – In Lombardia e Toscana sono diventate obbligatorie per uscire di casa, in Veneto e Friuli Venezia Giulia c’è l’obbligo solo per accedere nei supermercati e mercati, mentre nelle Marche, così come in Campania e Sicilia sono in corso valutazioni. È grande il dibattito sulle mascherine facciali, dispositivo di protezione individuale per il quale potrebbe scattare l’obbligatorietà anche nella nostra regione, dove il presidente regionale ha annunciato una ordinanza condivisa con il Ministero della Sanità.
Oggetto fin dall’inizio dell’epidemia di Coronavirus di una smodata caccia all’acquisto, sono rapidamente arrivate all’esaurimento sul mercato, incluso quello online tanto da divenire pressoché introvabili anche per gli operatori sanitari. Il loro utilizzo infatti permette di bloccare la diffusione delle goccioline dalla bocca e dal naso, proteggendo sia chi le indossa che le persone nelle vicinanze. Con la chirurgica si protegge gli altri ma non se stessi, Ffp2 e Ffp3 entrambi, ma quelle con valvole proteggono solo se stessi. Ecco perché negli ultimi giorni sul web sta impazzando per queste mascherine la definizione di “altruista” per quella chirurgica, “intelligente” per la Ffp2 e Ffp3 senza valvola ed “egoista” per quelle con valvola.
Ma al di là di chi lavora in sanità, chi deve indossarle? Quali scegliere tra le filtranti Ffp2 e Ffp3, le chirurgiche o quelle di stoffa per recarsi a fare la spesa in sicurezza o per andare in farmacia?
«Premettendo che stiamo parlando di un virus nuovo del quale conosciamo ancora poco sia sulle modalità di trasmissione che su quelle di prevenzione, in linea generale operatori sanitari e forze dell’ordine dovrebbero indossare mascherine Ffp2 e Ffp3» spiega Marco Cardinali, titolare dell’omonima Farmacia Cardinali di Osimo. Le sigle Ffp2 e Ffp3 stanno ad indicare il potere filtrante rispetto alle particelle.
«Per chi le indossa per andare al supermercato o in farmacia – prosegue Cardinali – consigliamo di utilizzare quelle prive di valvola. Per aumentare il filtraggio e avere a contatto con la bocca qualcosa che si possa sanitizzare consigliamo di indossare le mascherine lavabili». Secondo il farmacista però per andare a fare la spesa a patto di rispettare le misure di distanziamento sociale previste (almeno un metro dalle altre persone) «può bastare anche la mascherina chirurgica sotto la quale volendo si può usare una mascherina di stoffa che può essere sanificata facendola bollire un paio di minuti nell’acqua dopo averla spruzzata con una soluzione idroalcoolica».
Come pulire le mascherine?
«Ne andrebbe evitato il riutilizzo dal momento che nascono come dispositivi usa e getta, ma è possibile disinfettarle per riutilizzarle fino a 3-4 volte al massimo, spruzzandole con una soluzione a base di alcool denaturato in una concentrazione pari al 70%».
Per preparare la soluzione il farmacista spiega che si possono «utilizzare ad esempio 78 grammi di alcool a 90 gradi diluito con 22 grammi di acqua distillata, come suggerisce il Comune di Settimo Milanese. Si poggia la mascherina su una superficie piana e la si spruzza da ambo i lati, poi si lascia asciugare per almeno 30 minuti, meglio se all’aperto». Per quanto riguarda le mascherine di stoffa, Cardinali precisa che «non conosciamo il potere filtrante di questo tipo di dispositivi» ma «possono essere sanitizzate dopo essere state spruzzate con la soluzione idroalcolica e bollite per almeno un paio di minuti».
Fondamentale indossare correttamente le mascherine. Il Ministero della Salute consiglia prima di indossarle di lavare le mani con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica, poi di coprire bocca e naso assicurandosi che aderisca bene al volto e che il lato corretto della mascherina, solitamente bianco in quelle colorate, sia rivolto verso l’interno. Importante evitare di toccare la mascherina mentre la si indossa per evitare di contaminarla. Per toglierla va sfilata prendendola dall’elastico e una volta toccata è necessario lavare bene le mani. Una attenzione va riservata anche in fase di smaltimento: la mascherina va gettata immediatamente in un sacchetto chiuso.
Molte persone dopo aver fatto la spesa quando rientrano nelle loro abitazioni preferiscono disinfettare gli imballaggi con alcool, è una buona prassi?
«Considerato che l’alcool si trova con difficoltà, consiglio di evitare sprechi in tal senso e preferirei per la pulizia delle superfici di casa con uno spray a base di ipoclorito di sodio allo 0,1% o una soluzione con etanolo tra il 62-71% o perossido di idrogeno allo 0,5% e lasciare agire almeno un minuto prima di risciacquare». Invece per pulire frutta e verdura acquistate al supermarket il farmacista consiglia di metterle a bagno con Amuchina diluita in acqua o vista la mancanza cronica di ottenerla con soluzioni a base di cloro anche in compresse alla diluizioni che indicherà il farmacista.