ANCONA – Mascherine introvabili da settimane, gel igienizzanti per le mani terminati in pochissime ore, supermercati e farmacie prese d’assalto anche per l’acquisto di guanti monouso. Oramai anche nelle Marche è scattata la psicosi Coronavirus. Una infezione che fa paura per la rapidità con cui si è trasmessa dalla provincia di Wuhan in Cina dove è partito il focolaio del virus. In quasi 2 mesi nel mondo sono oltre 79mila i casi di contagio confermati, oltre 2600 i morti e più di 25mila i ricoverati. In Italia i morti sono saliti a 4 e intanto si registrano nuovi casi di positività. La Commissione dell’Unione Europa stanzia 230milioni di euro per supportare la ricerca e la prevenzione nei paesi.
Mentre l’Italia settentrionale si blinda, dopo l’esplosione di contagi in Lombardia registrata in un paio di giorni ed estesa alle altre regioni del nord del Paese, Emilia Romagna inclusa, il presidente regionale Luca Ceriscioli proprio ieri (23 febbraio) ha rivolto un appello ai marchigiani chiedendo di «limitare gli spostamenti, evitare i luoghi affollati, fare attività di prevenzione secondo le indicazioni già diffuse dall’Istituto superiore di Sanità e dal Ministero della Salute».
«Al momento nella Regione Marche non ci sono casi sospetti, né valutazioni diagnostiche in corso – spiega il governatore -. La guardia rimane alta, con la massima attenzione per la sicurezza di tutta la popolazione. Stiamo predisponendo una circolare dettagliata, per tutti gli operatori sanitari, in base alle nuove linee guida del Ministero. Attraverso le nuove procedure struttureremo e rafforzeremo ancora di più il raccordo con il livello centrale nel monitoraggio della situazione, con aggiornamenti che invieremo due volte al giorno».
In base alle direttive ministeriali perché una persona venga considerata caso sospetto, e quindi meritevole di approfondimenti, è necessario che sia presente una di queste tre condizioni: che una persona abbia soggiornato o abbia viaggiato in Cina negli ultimi 14 giorni; che abbia avuto contatti stretti con un caso confermato di Coronavirus; che abbia lavorato o frequentato una struttura sanitaria dove sono stati ricoverati pazienti con infezione da Coronavirus».
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Per il resto l’invito è alla calma e per i cittadini che hanno dubbi il presidente ribadisce di non recarsi in ospedale, o negli ambulatori medici, ma contattare telefonicamente il numero 1500 o telefonare al medico di medicina generale, oppure alla guardia medica. Comportamenti estremamente importanti da osservare così come quello di lavare spesso le mani, non toccare occhi, mani e bocca con le mani, coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce, pulire le superfici con disinfettanti a base di alcool e cloro, evitare il contatto con persone che hanno infezioni respiratorie acute.
Il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli, ha annunciato di stare valutando l’eventualità di annullare le manifestazioni previste per il carnevale nel prossimo weekend.
Il candidato alla presidenza regionale del centrodestra Francesco Acquaroli (Fratelli d’Italia) sul Coronavirus sottolinea l’importanza «che tutte le Istituzioni facciano il massimo per contenere il contagio mettendo in essere tutti i provvedimenti precauzionalmente possibili. Non si tratta di fare allarme o di creare panico ma semplicemente di cercare di prevenire una diffusione che potrebbe diventare poi di difficile gestione. Meglio qualche disagio o qualche rinuncia magari “eccessiva” ma con la consapevolezza di aver fatto tutto per difendere i più deboli».
Il consigliere regionale della Lega Mirco Carloni ha inviato una lettera al presidente regionale Ceriscioli per chiedere l’adozione di provvedimenti speciali, come quelli presi dall’Emilia Romagna. «Mi rivolgo al presidente della Giunta regionale delle Marche ritenendo necessario oltre che prudente, nel solo interesse della popolazione – scrive nella missiva -, che anche la nostra Regione emani un’ordinanza come hanno fatto le altre Regioni a noi vicine». Carloni ha invitato il governatore «a non attendere oltre» e sospendere anche nelle Marche «le attività scolastiche e aggregative in via prudenziale per evitare anche solo la possibilità di contagio visto che è in ballo la salute dei nostri concittadini».
Nella lettere chiede anche di «prevedere l’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso nelle Marche da zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva. Deve essere predisposta, a mio avviso – conclude -, dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aeree e via acqua».