ANCONA – Salgono a 92 le persone contagiate dal coronavirus tra i lavoratori Fincantieri. Le infezioni dall’estate scorsa si sono moltiplicate, spingendo la Fiom Cgil alla mobilitazione per chiedere lo screening dei dipendenti diretti dell’azienda e delle ditte in appalto. Uno screening che è stato avviato due settimane fa e che ha già testato quasi 130 persone delle quali nessuna è risultata positiva. I contagi sono emersi dalle analisi eseguite presso altri canali.
Fincantieri ha avviato la campagna di test sottoponendo i lavoratori ai tamponi antigenici rapidi, ma serviranno mesi per testare tutti, visto che la platea dei lavoratori potenzialmente interessata è di 4mila, e anche se l’adesione è su base volontaria, al momento con questo ritmo vengono testate 240 persone al mese.
Il contagio era ripartito a fine agosto, e da allora sono risultati positivi 77 dipendenti delle aziende che lavorano in appalto e solo 15 lavoratori diretti di Fincantieri. «Per fine anno avremo una fotografia complessiva della situazione – commenta il segretario regionale Fiom Cgil, Tiziano Beldomenico – , ma intanto il dato finora emerso è confortante, ci aspettavamo un esito diverso». Beldomenico spiega che prima della chiusura di Natale chiederanno un nuovo incontro a Fincantieri per sapere con quale periodicità l’azienda vorrà riproporre lo screening una volta terminato di testare tutti i lavoratori che desiderano aderire. Un incontro nel quale il sindacato intende coinvolgere nuovamente anche la Prefettura di Ancona che si era impegnata a monitorare la situazione.
Un tema, quello dei test per valutare la positività dei lavoratori, nel quale è intervenuta anche la Uil con il segretario regionale Vincenzo Gentilucci che ha preso parte al coordinamento Fincantieri della Uilm per fare il punto sulla situazione nazionale. Nonostante a causa della pandemia Fincantieri abbia visto slittare alcune consegne, fortunatamente non c’è stata alcuna cancellazione delle commesse già acquisite per il cantiere dorico. Se da un lato il settore cruise rimane in difficoltà, tiene la divisione militare fa sapere la Uil. Il sindacato interviene anche sul tema del rinnovo contrattuale per i metalmeccanici.
«I lavoratori sono stati chiamati a grandi sacrifici e hanno risposto presente con grande senso di responsabilità – afferma Vincenzo Gentilucci – . Ora, rispetto al contratto integrativo aziendale in scadenza il 31 dicembre, avremmo voluto avviare con l’azienda una trattativa e presentare una nostra piattaforma. Tuttavia, visti i tempi e l’impossibilità di confrontarci in assemblea con i lavoratori, crediamo sia meglio andare verso un accordo ponte che proroghi l’attuale contratto ma a patto che vengano riconosciuti gli sforzi profusi dai lavoratori per terminare le navi. Ci sembra giusto, quindi, che l’ipotetico accordo ponte debba prevedere una parte economica aggiuntiva all’esistente. Un riconoscimento tangibile per tutte le lavoratrici e lavoratori, che stanno dando il massimo per superare questa crisi epidemiologica».