ANCONA – Ci sono anche le Marche tra le 11 regioni italiane che dovrebbero passare in zona gialla da lunedì 26 aprile. La flessione registrata dalla curva pandemica lascia ben sperare in vista delle riaperture che scatteranno proprio in quella data e in fascia gialla, con un allentamento delle restrizioni per quanto concerne le attività commerciali.
L’indice Rt delle Marche scende con decisione a 0,69. L’indice di trasmissibilità del virus covid-19 la scorsa settimana era a quota 0,9, stabilmente sotto ad 1, valore che fa scattare la zona arancione.
Le Marche dunque cominciano a vedere “giallo” grazie ad un deciso calo dei contagi e dei ricoveri in ospedale. In una settimana i degenti nelle strutture ospedaliere sono scesi da 743 complessivi, tra ospedali e pronto soccorso, a 609, con un calo di 134 ricoveri.
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In deciso calo anche la pressione sulle terapie intensive della regione, dove la percentuale di occupazione di posti letto ha raggiunto il valore di soglia critica fissato al 30% (dato Agenas), con un calo del 3% rispetto a ieri, e in calo di 15 punti percentuali rispetto ad una settimana fa (16 aprile) quando il tasso di occupazione era al 45%.
Migliora la situazione anche nei reparti di area non critica, dove ad essere occupati è il 39% dei letti, con soglia critica fissata al 40%, e in calo di 7 punti percentuali rispetto ad una settimana fa quando era a quota 46%.
Il verdetto sul passaggio in zona gialla arriverà nel pomeriggio di oggi, dopo la cabina di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, ma con i numeri da zona gialla il passaggio appare praticamente scontato. Restano intanto in vigore le maggiori restrizioni sugli spostamenti adottate dal governatore Acquaroli in 5 comuni, dove l’incidenza del contagio era a quota 250 su 100mila abitanti, si tratta di Tavullia, Montelabbate, Acqualagna, Vallefoglia (nel Pesarese) e Cerreto d’Esi (nell’Anconetano). L’ordinanza cesserà i suoi effetti domenica 25 aprile, ma potrebbe essere prorogata anche nei giorni successivi, lasciando le attività aperte.