ANCONA – «Ci stiamo organizzando per vaccinare il personale scolastico, e chi vuole approfittare dello screening di massa si può recare nei punti attivi per verificare l’eventuale positività». Lo ha detto ieri, lunedì 19 gennaio, a margine della seduta del Consiglio regionale l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini.
La vaccinazione contro il covid è la «priorità» ha affermato Saltamartini, annunciando che per la giornata di oggi sono attesi altri 10.500 flaconi di vaccino Pfizer Biontech. L’assessore si è detto soddisfatto della percentuale di adesione dei sanitari che lavorano negli ospedali delle Marche alla vaccinazione che ha toccato punte anche dell’85% come avvenuto ad esempio a Torrette.
«Sono percentuali positive, dobbiamo ringraziare il personale sanitario con grande determinazione, perché siamo una delle poche regioni che oltre ad avere un carico rilevante per quanto riguarda le vaccinazioni sottopone il personale sanitario anche allo screening, e siamo riusciti ad individuare 800 positivi circa che sarebbero stati 800 “untori” nelle fila regionali».
Da lunedì sono partite le somministrazioni delle seconde dosi sul personale sanitario marchigiano e a breve dovrà partire anche la seconda fase che vedrà iniettare il vaccino agli over 80, alle persone fragili e al personale dei servizi essenziali, una categoria nella quale rientra anche il personale scolastico.
In questi giorni si è infatti accesa una polemica con l’opposizione e il Comitato Priorità alla Scuola sulla riapertura delle superiori che dovrebbe avvenire, come annunciato dalla Giunta, se i dati della curva epidemiologica si manterranno stabili, da lunedì 25 gennaio, in anticipo rispetto a quanto previsto dall’ordinanza del governatore Acquaroli che posticipava il ritorno sui banchi a febbraio.
Le opposizioni hanno incalzato sulla necessità di procedere ad una riapertura in maniera organizzata e sull’opportunità di procedere allo screening di studenti, docenti e personale scolastico. La Regione dal canto suo aveva già annunciato l’allargamento della campagna con i tamponi antigenici rapidi anche alla popolazione scolastica che può recarsi senza prenotazione nei punti dove è attualmente attivo lo screening di massa.
Lo spostamento in un altro comune è possibile, nonostante le Marche siano in zona arancione: «Il Dpcm tra le varie possibilità prevede la “necessità” e lo screening rientra in questo ambito, con la possibilità di spostarsi in altro comune per fare il tampone. Stiamo procedendo secondo calendario con lo screening di massa – ha detto Saltamartini – anche per il personale scolastico nelle strutture già predisposte, dove attualmente si svolge».
L’opposizione ha poi chiesto di potenziare il tracciamento e l’assessore sulla questione ha chiarito che la Regione «con le risorse esistenti lo ha portato da 1.500 unità di ottobre a 6.000-7.000 siamo una delle regioni che fa il maggior numero di tamponi». Inoltre ha spiegato «probabilmente abbiamo molti studenti positivi che sono asintomatici, per questo c’è la necessità di vaccinare rapidamente i docenti, molti dei quali hanno oltre i 60 anni».
Valeria Mancinelli, presidente Anci Marche
Ad intervenire sulla questione screening nella giornata di ieri era stata anche l’Anci Marche con al presidente Valeria Mancinelli che aveva chiesto di mettere a disposizione della popolazione scolastica «i test rapidi non utilizzati» garantendo la disponibilità dei Comuni a collaborare all’operazione. «In tal modo – afferma Valeria Mancinelli – con esami di questo tipo ripetuti nel corso del tempo e fino alla conclusione dell’anno scolastico, si potrebbe garantire maggior sorveglianza e serenità agli studenti, agli insegnanti e al personale Ata che quotidianamente frequentano gli istituti di istruzione».
In Aula nella seduta consiliare di ieri anche la vice capogruppo del Pd, Anna Casini, era tornata ad incalzare la Giunta sulla proposta dei dem di eseguire i tamponi rapidi nelle scuole, invece che nei punti dello screening di massa, ponendo l’accento sulle difficoltà «dei genitori e del personale scolastico che dovrebbero girare le Marche come trottole» per sottoporsi al test. «Diventa difficile immaginare una corsa al tampone dei 77.000 studenti nei pochi punti rimasti operativi e lontani dai centri più popolosi» ha dichiarato Casini, che ha anche bollato come «cifra irrisoria» i 3 milioni per gli impianti di purificazione dell’aria nelle scuole e stanziati «con 4 mesi di ritardo sulla tabella di marcia, che diventerà operativo se tutto andrà bene il prossimo anno».