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Covid: occupato il 43% dei letti in terapia intensiva, le Marche verso i test fai da te

L'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ha annunciato che è in corso una verifica sui test di auto diagnosi per il covid e ha chiarito che nell'ultimo mese i letti nei reparti intensivi sono stati aumentati di circa 80 posti

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La Regione Marche

ANCONA – Verifica sui tamponi fai da te nelle Marche. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini a margine della seduta odierna del Consiglio Regionale. «Ho chiesto al Servizio Sanitario regionale di valutare se i presidi fai da te, i cosiddetti auto test che sono stati adottati in Veneto, possano essere venduti anche nelle nostre farmacie in modo da aumentare il volume delle persone che si auto testano» per valutare l’eventuale positività al covid-19, ha spiegato l’assessore.

L’assessore ha poi spiegato che conta in settimana di riuscire a chiudere l’accordo con i medici di famiglia per l’esecuzione dei tamponi antigenici rapidi e con le farmacie per i test sierologici. L’obiettivo è quello di circoscrivere il più possibile i nuovi contagi per evitare una diffusione incontrollata del virus che possa gravare sulle strutture sanitarie.

Facendo il punto sulla capacità di ricovero nei reparti intensivi ha spiegato che «ad oggi nelle Marche abbiamo a disposizione 193 posti letto in terapia intensiva e il tasso di occupazione è del 43%, con circa 90 persone assistite», mentre «un mese fa, i posti letto disponibili erano 118, con una crescita di poco meno di 80 posti». L’assessore ha precisato che le nuove postazioni sono state ricavate soprattutto «utilizzando strumentazioni che erano in alcune stanze raddoppiando i letti», mentre dei 105 letti in più previsti dal decreto 34 ha chiarito che «ne sono stati attivati circa una quarantina».

Saltamartini ha poi spiegato di aver lavorato al potenziamento delle Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), portandole da 23 a 32 e ha chiarito «stiamo cercando di implementarne altre cercando di assumere nuovo personale», professionisti della salute, che per quanto riguarda il personale infermieristico, verranno arruolati fra  coloro che stanno «per laurearsi in questi giorni. Se agli equipaggi aggiungiamo un infermiere riusciremo a moltiplicare la loro operatività» ha rimarcato l’assessore.

Parlando del vaccino contro il covid-19, atteso per gennaio, l’assessore ha dichiarato «ci stiamo confrontando con il governo» nell’ambito della Conferenza Stato Regioni, «per verificare quante siano le persone che sono disposte a sottoporsi al vaccino anti-covid» e ha sostenuto che ci sono dei «sondaggi, che non hanno rilevanza scientifica, che sostengono che due italiani su tre rifiuterebbero di sottoporsi a vaccinazione anti Covid».
Per questo ha annunciato che verrà eseguita una verifica sul territorio  tramite «uno screening di massa circa la positività» così da poter acquistare «una quantità idonea a vaccinare la maggior parte della popolazione della nostra regione».

Sul numero dei vaccini che potrebbero toccare alle Marche degli 1,7 milioni destinati all’Italia, ha chiarito che «ancora non ci sono comunicazioni formali e ufficiali» mentre «tutto ciò che è stato comunicato è che ci sono tre prodotti pronti sul mercato» i quali dovranno essere validati dall’Agenzia Europea del Farmaco e dalla Fda (Agenzia americana del Farmaco). In ogni caso ha affermato «quando arriveranno saremo sicuri di conoscere il numero di vaccini che saranno attribuiti al nostro Paese, tenendo conto che la fornitura è di livello europeo alla quale aderisce anche l’Italia».

Critica la situazione in Area Vasta 3 sul fronte dei ricoveri dei positivi, per questo l’assessore ha attivato posti letto covid sia all’ospedale di Camerino che in quello di Civitanova Marche: i primi malati a Camerino sono arrivati ieri da San Severino Marche, mentre oggi ne arriveranno altri dal nosocomio di Macerata.