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Crisi moda, Silenzi della Cna: a luglio perso un 7,4% di produzione

Senza interventi rapidi secondo l'associazione di categoria sono a rischio le 4.300 imprese marchigiane con impatto sulla filiera

Paolo Silenzi

La moda rallenta, non solo nelle Marche, la crisi del fashion si fa sentire anche a livello nazionale e morde ai fianchi abbigliamento e calzature. «È in atto un rallentamento generale» spiega Paolo Silenzi, presidente CNA Marche e componente dell’Azienda Speciale Moda della Camera di Commercio delle Marche. Dopo l’effetto rimbalzo del post pandemia il settore ha cominciato ad andare in affanno, una crisi che nel settore delle calzature si trascina ormai già dal primo semestre 2023.

«La situazione geopolitica, i tassi di interesse e l’inflazione alle stelle, hanno fatto diminuire il potere di acquisto delle famiglie e creato uno stallo nei consumi, causando una contrazione delle produzioni» spiega. A luglio «abbiamo perso un altro 7,4% di produzione rispetto a luglio 2023, un calo che preoccupa, non solo le imprese del comparto moda, ma anche tutta la filiera.

Silenzi evidenzia infatti, che «le Marche vantano una filiera che è un fiore all’occhiello, salda e ben strutturata». Le imprese che operano nel comparto modo sono 4.300, mentre la filiera che da supporto al comparto crea un indotto costituito da 16mila imprese, per la maggior parte di dimensioni piccole e medie. «Un business» a rischio «se non ci saranno interventi in tempi rapidi». Il comparto chiede aiuti e proprio nei giorni scorsi (il 3 settembre) a Roma le associazioni di categoria, la Camera di Commercio delle Marche e la Regione, hanno avuto un incontro congiunto con il ministro Urso.

Un incontro definito da Silenzi come proficuo. Tra le richieste poste sul tavolo del ministero, il rafforzamento dell’area di crisi complessa, con estensione alla Val Vibrata, alla Vallata del Tronto e al Piceno, questo consentirebbe alle imprese di poter beneficiare di agevolazioni e fondi ad hoc per aiutare la ripresa delle imprese e dei territori in cui sono ubicate. Necessaria, poi, una moratoria dei debiti contratti nel post Covid, legate ai processi di innovazione. Al ministero è stato chiesto anche il saldo e stralcio al 50% del credito di imposta.

Le produzioni delle imprese marchigiane del comparto moda, ricorda Silenzi, «sono di alta qualità, produzioni di nicchia e di eccellenza, esportate nel mondo dove sono molto apprezzate e richieste». Secondo la Cna categoria servono aiuti per le fiere, «l’internazionalizzazione per il nostro settore è fondamentale. Bisogna salvaguardare il comparto e l’intera filiera produttiva, per evitare il rischio che le aziende possano chiudere».

L’attenzione è rivolta anche ai lavoratori, per questo il 18 settembre a Roma si terrà un incontro con un unico punto all’ordine del giorno, la cassa integrazione in deroga, mentre il tavolo al ministero tornerà a riunirsi il 1° ottobre. La Cna fa pressing: «I tempi della politica spesso non collimano con quelli dell’economia reale – conclude – bisogna muoversi subito per evitare chiusure».

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