«La prima infezione da Dengue non è pericolosa, può essere asintomatica o, in caso di sintomi, dare febbre dolori muscolari come quelli di una brutta influenza». Lo spiega l’infettivologo Andrea Giacometti. Nelle Marche si sono verificati dei casi di infezione, ad oggi quelli accertati sarebbero una ventina circa, con un «focolaio» registrato nel pesarese. La Dengue viene trasmessa «dalle zanzare Aedes aegypti», come «anche dalle zanzare tigre che ormai nel nostro Paese hanno sostituito la zanzara comune» dice.
Ogni anno nel mondo si verificano migliaia di casi, diverse le infezioni registrate anche in Italia. «Rischi – prosegue il professor Giacometti – possono verificarsi nel caso di una seconda infezione che però nelle Marche è poco probabile, e sono legati al rischio di sviluppare una sindrome emorragica». La persona punta «sviluppa per un certo tempo gli anticorpi che la proteggono da una nuova infezione» aggiunge l’esperto.
I sintomi
Detta anche ‘febbre spaccaossa’ la Dengue può causare un ventaglio di sintomi simil-influenzali che vanno dal mal di testa, ai dolori muscolari, fino alla febbre. Una persona sana generalmente supera bene l’infezione che «si risolve in una settimana», mentre può causare qualche problematica solo «alle persone anziane e fragili, ai malati cronici, specie se cardiopatici» spiega l’infettivologo.
Il periodo di incubazione del virus può variare dai 3 ai 10 giorni. Si tratta di un virus per certi versi favorito dalle alte temperature, per cui il fatto che il focolaio si sia sviluppato a fine stagione, con le perturbazioni in atto, fa pensare ad un contenimento di una ulteriore possibile diffusione.
Giacometti rassicura sul fatto che il virus non mette in pericolo la vita. La progressiva diffusione avvenuta in Europa negli ultimi anni sarebbe stata favorita dagli spostamenti di merci e di persone dai Paesi tropicali e subtropicali secondo l’esperto.