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Desertificazione bancaria, presidio Uilca ad Ancona. Il segretario generale Furlan: «Problema per i più fragili» – VIDEO

Nell'ambito della campagna nazionale dell'organizzazione sindacale che punta a sensibilizzare sul tema, sono stati illustrati i dati relativi alla chiusura degli sportelli bancari nelle Marche, dove in 5 anni sono diminuiti del 19,4%

ANCONA – Negli ultimi cinque anni nelle Marche (2018 -2022) sono stati chiusi 164 sportelli bancari, che complessivamente nella regione sono passati da 844 a 680 con un calo del 19,4%. Il dato è stato presentato al presidio Uilca che si è svolto questa mattina ad Ancona, presso il centro commerciale Conero.

L’iniziativa rientra nella campagna nazionale contro la desertificazione bancaria dell’organizzazione sindacale che punta a sensibilizzare cittadini e istituzioni su questo tema e che oggi ha fatto tappa nel capoluogo marchigiano dove sono intervenuti i vertici regionali e nazionali del sindacato con il segretario generale Uilca Fulvio Furlan e il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.

Fulvio Furlan e Francesco Acquaroli

In base al report dell’organizzazione sindacale nelle Marche i comuni dotati di servizi bancari sono diminuiti del 12,6%, passando, nel 2022, da 190 a 166, un trend in calo che si riflette anche sul numero dei dipendenti che sono diminuiti del -18,6% passando dai 6.407 del 2018 ai 5.218 del 2022. La fotografia Uilca evidenzia anche che nelle Marche nel 2022, sono 54.210 le persone che non hanno accesso allo sportello bancario.

Il segretario generale Uilca Fulvio Furlan ha rimarcato le ricadute sul piano sociale, economico e legale, collegato alla chiusura degli sportelli bancari, sottolineando la necessità di «ampliare il dibattito dalla sfera sindacale, anche a soggetti pubblici, alle istituzioni, alle amministrazioni locali e alla politica nazionale per trovare sistemi e meccanismi per cui le banche siano incentivate a tenere aperte le filiali perché tutti hanno preso atto che c’è un problema che coinvolge la popolazione, soprattutto più debole e fragile».

La soluzione, secondo Furlan va trovata in «tavoli di confronto sia a livello locale che nazionale» ed ha spiegato che può comprendere da «agevolazioni fiscali a soluzioni che vedono la politica, le amministrazioni e le istituzioni parlare con le banche, ma crediamo che il problema sia a monte» ovvero nel fatto «che ancora non c’è consapevolezza del problema».

Un tema particolarmente sentito nelle Marche, una regione dove l’età media della popolazione è tra le più elevate d’Italia e dove l’impoverimento di servizi fondamentali rischia di accelerare ulteriormente lo spopolamento dell’entroterra, già accentuato dal sisma del 2016.

Il segretario regionale Uilca Marche, Sergio Crucianelli, si è soffermato sulle difficoltà riscontrate nei comuni del cratere sismico già vittime di «fragilità dell’economia locale» e dove la perdita di servizi bancari «rischia di accelerare anche lo spopolamento». La desertificazione bancaria investe non solo i piccoli centri, ma anche le grandi città, e a tal proposito Crucianelli ha evidenziato che la scelta di tenere il presidio è caduto sul centro commerciale Conero proprio perché attualmente è privo di uno sportello Atm.

Faietti, Mazzucchelli, Furlan, Acquaroli e Crucianelli

La campagna Uilca, partita a inizio anno, tornerà nelle Marche con un congresso a fine ottobre alla Loggia dei Mercati ad Ancona. La segretaria generale Uil Marche, Claudia Mazzucchelli, ha rimarcato che più del 26% dei comuni marchigiani è sprovvisto di sportelli bancomat a fronte di «una popolazione che avanza con l’età» e che ha difficoltà ad accedere ai servizi digitali. Un problema sociale, ma anche per le imprese del territorio «abbiamo un tessuto di artigiani e di piccole e piccolissime aziende che si sono sviluppate anche per il rapporto che avevano con le banche». Secondo Mazzucchelli la decisione di chiudere sportelli bancari «non può essere lasciata esclusivamente alla banca».

Per il governatore Francesco Acquaroli lo sportello bancario «è uno dei servizi che dobbiamo cercare di mantenere in considerazione che nel nostro entroterra molta della popolazione residente è anziana e meno avvezza alla tecnologia» e per «i ritardi infrastrutturali» sul fronte della tecnologia.

Un momento del presidio Uilca al centro commerciale Conero ad Ancona

I dati di Ancona e Macerata

Ad Ancona, negli ultimi cinque anni, il numero degli sportelli ha subìto una contrazione del 23%, passando da 256 a 197. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 11,1%, passando da 45 a 40 dal 2018 al 2022. Il fenomeno si riflette anche sul numero dei dipendenti nel settore che scendono a 1.616 nel 2022 dai 2.103 del 2018 (-23,2%).
A Macerata, dal 2018 al 2022, il numero degli sportelli è calato del 22,6%, passando da 177 a 137. I comuni serviti da banche sono diminuiti del 14%, passando da 43 a 37 nel 2022. Anche il numero dei dipendenti nel settore scende a 1.069 nel 2022 dai 1.210 del 2018 (-11,7%). Nel comune di Valfornace (MC), dal 2018 al 2022 è stato chiuso l’unico sportello bancario disponibile sul territorio.

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