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Direzione regionale Pd, è impasse. Da Orlando indicazione al dialogo con 5 Stelle e Sardine

Il vertice non ha consegnato il sospirato nome del candidato alla presidenza. La strada tracciata dal nazionale è quella di allargare la colazione il più possibile

Da sinistra Amati, Orlando e Gostoli

ANCONA – Allargare la coalizione e insistere sulla strada delle alleanze. È questa la via tracciata ieri ad Ancona dall’inviato di Zingaretti, Andrea Orlando durante la direzione regionale del Pd. Come prevedibile non è uscito il sospirato nome del candidato alla presidenza regionale e la strada sembra complicarsi ulteriormente con il Pd in stallo.

Niente primarie, ma cercare di allargare il più possibile le alleanze cercando il dialogo con i 5 Stelle, ma anche con le Sardine che hanno giocato un ruolo determinante in Emilia Romagna. Secondo Orlando serve un candidato che riesca a creare la convergenza più ampia possibile.

La direzione iniziata alle 16 e finita alle 22 consegna questo quadro. Il Pd dovrà riunirsi nei prossimi giorni con gli alleati di centrosinistra e cercare di intavolare nuovamente un dialogo con i 5 Stelle, intanto le primarie sono state stoppate.

Emanuele Lodolini

«È stata una discussione vera e franca – commenta l’ex parlamentare  Emanuele Lodolini – nella quale ho percepito la consapevolezza dei rischi a cui si va incontro. Abbiamo 15 punti di differenza con il centrodestra, il Pd deve fare ogni cosa utile a non consegnare la Regione al centrodestra».

Per questo secondo Lodolini è necessario «individuare un candidato dalla leadership forte che possa allargare il più possibile la coalizione e parlare ai 5 Stelle».

La direzione regionale del Pd con Orlando

«Il progetto di Bonaccini ha vinto perché era un candidato forte» ed è riuscito a surclassare gli avversari come fece Ricci a Pesaro l’anno scorso e la Mancinelli due anni fa ad Ancona.

«Ho fiducia nella direzione nazionale» conclude Lodolini, «è giusto che svolga un ruolo perché le regionali sono sempre una partita nazionale».

Il presidente del Consiglio regionale delle Marche, Antonio Mastrovincenzo

Convinto della necessità di allargare la colazione anche Antonio Matrovincenzo: «Credo che in questo momento sia necessario superare le divisioni interne al partito e allargare i confini della coalizione. Concordo con Orlando che ha proposto un ulteriore tentativo con i 5 Stelle, in questa fase serve un candidato civico che riesca a tenere unita anche la colazione e sia capace di rivolgersi sia al centrosinistra che ai 5 Stelle, con messaggi chiari rispetto ai valori come il rispetto della Costituzione e l’antifascismo, un candidato che sia capace di allargare il dialogo anche verso il Movimento delle Sardine».

Secondo Mastrovincenzo devono prevalere «unità, buon senso e senso di responsabilità da parte di tutti per arrivare ad una soluzione condivisa e in tempi rapidi per affrontare il nostro avversario che è la destra, una destra pericolosa che va assolutamente  sconfitta».

Fabrizio Volpini, presidente IV Commissione Sanità Regionale

Secondo Fabrizio Volpini la soluzione all’intricata matassa deve necessariamente passare prima di tutti attraverso il dialogo con gli alleati includendo le nuove forze politiche nate come costole del Pd, ovvero Articolo Uno e Italia Viva. Volpini non è convinto della tesi di un candidato dalla leadership forte, è nel tavolo con gli alleati che va cercato il candidato alla presidenza regionale, spiega, «se poi questo non esprime una sintesi allora lo strumento giusto per selezionare il candidato premier è quello delle primarie». Ma intanto prima occorre un confronto con gli alleati 5 Stelle compresi: «Non mi voglio rassegnare all’idea che il nazionale dei 5 Stelle possa condizionare l’espressione locale del Movimento».

Staremo a vedere. Intanto nei prossimi giorni il Pd dovrà riunirsi nuovamente con gli alleati.