ANCONA – I giovani e le loro problematiche al centro degli interventi della maggioranza al governo della Regione. Con le restrizioni imposte a causa della pandemia, che hanno comportato un taglio alla socialità, la didattica a distanza e lo stravolgimento delle abitudini di vita (sport, scuola, amicizie), fra gli adolescenti e i ragazzi si è sviluppato un disagio profondo che sta crescendo in maniera sempre più strisciante.
Una istantanea, quella sul mondo giovanile marchigiano, scattata anche dalla Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica sicurezza (che si è svolta in Prefettura ad Ancona).
Tavolo regionale sul disagio giovanile, potenziamento delle reti di ascolto e Osservatorio regionale
«Aggressività, atti di vandalismo, episodi di violenza, risse nei centri storici e nei luoghi della movida, sono chiari segnali di un fenomeno in crescita» afferma il vicepresidente della Lega Marche Mirko Bilò, riallacciandosi al report delle Autorità di Pubblica sicurezza.
Il consigliere regionale, che qualche tempo fa aveva proposto l’istituzione di una task force sul territorio, con una sinergia tra forze dell’ordine e servizi di vigilanza privata, per garantire maggiore sicurezza ai luoghi della movida e tutelare quindi la sicurezza dei giovani, dei cittadini e degli operatori commerciali, questa volta annuncia che il disagio giovanile sarà oggetto di una mozione.
Bilò, ex vicedirigente della Digos di Ancona e membro del Dipartimento nazionale antimafia della Lega, propone la costituzione di «un tavolo regionale tra istituzioni, famiglie, agenzie educative, enti sociali, psicologi e associazioni sportive, per intercettare i bisogni dei ragazzi e trovare soluzioni». «Il disagio giovanile – aggiunge – deve diventare una priorità nell’agenda politica del post-Covid. Con la diffusione del contagio e l’introduzione delle misure per prevenirlo, i ragazzi sono stati i primi a risentire gli effetti negativi del distanziamento sociale e di altri provvedimenti restrittivi, che hanno messo a dura prova la tenuta psicologica dei nostri giovani. Una situazione così prolungata da assumere i contorni di una pandemia psicologica».
Secondo il consigliere regionale «se da un lato occorre agire sul fronte del controllo e del contrasto alla microcriminalità e alle baby gang, dando alla movida regole certe che non danneggino gli operatori del by-night e della ristorazione, dall’altro occorre lavorare sulla prevenzione di questi fenomeni». I segnali di disagio tra i giovani spesso si manifestano con il consumo di droga, una delle piaghe messe in evidenza dalla Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica sicurezza come fenomeno diffuso.
«Il benessere e la salute dei nostri ragazzi sono il motore della crescita sociale» aggiunge, per questo «occorre costituire al più presto un tavolo regionale sui giovani», una iniziativa che «potrebbe portare anche alla costituzione di un Osservatorio». Tra le proposte di Bilò anche quella di una campagna di sensibilizzazione rivolta alle famiglie e di un «potenziamento delle reti di ascolto e sostegno dedicate ai giovani».
Al via avviso pubblico per la costituzione dell’elenco regionale di psicologi esperti in psicologia scolastica
L’altro filone di intervento, riguarda l’istituzione del servizio di Psicologia Scolastica, definito con l’approvazione della legge regionale 23/2021 (varata ad agosto) che vede proprio in questi giorni il via all’avviso pubblico per la costituzione dell’elenco regionale di psicologi esperti in psicologia scolastica, iscritti all’Ordine degli Psicologi delle Marche. Le domande possono essere presentate entro il 26 novembre 2021 (via pec all’indirizzo: regione.marche.pf_istruzione@emarche.it).
«Un passo in più per il benessere della vita scolastica i cui benefeci ricadono sull’intera comunità – afferma l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini -. Migliorare e promuovere salute e benessere psicofisico di allievi, genitori, insegnanti, dirigenti, personale Ata ed educativo che opera nell’ambito scolastico contribuisce a favorire il dialogo e lo sviluppo di un patto educativo forte tra docenti, alunni e famiglie».
Latini fa notare che la figura dello psicologo, rappresenta «un aiuto prezioso per sostenere la motivazione allo studio, orientare al meglio lo studente verso i futuri percorsi formativi, individuare tempestivamente disturbi dell’apprendimento e problemi di natura relazionale fino a favorire l’integrazione degli alunni con disabilità. Lo è soprattutto in un momento come questo, con i più giovani che sono tra le categorie più colpite dagli effetti della pandemia. Basti leggere i risultati dei test Invalsi, che dimostrano un calo dell’apprendimento dovuto alla dad e considerare il dato, di cui il Parlamento è chiamato a discutere, di circa 3 milioni di bambini e adolescenti a rischio sociopatia per abuso di videogiochi».
Il servizio di psicologia scolastica può essere previsto, d’intesa con le istituzioni scolastiche, nelle scuole primarie e secondarie di I e II grado, statali e paritarie del sistema scolastico regionale. Per svolgere il progetto affidatogli, lo psicologo scolastico può attivare rapporti di collaborazione con pedagogisti, logopedisti, neuro psicomotricisti, nutrizionisti o altre figure professionali.