Ancona-Osimo

Ancona, la disperazione di Giorgio: «Vivo con solo 400 euro al mese. Ho bisogno di un lavoro»

Il 58enne lancia un appello con la speranza che possa arrivare a qualche imprenditore del territorio: «Ho una invalidità al 67%, non riesco più ad andare avanti. O scelgo di mangiare o di pagare le bollette. Non è dignitoso vivere in questo modo»

ANCONA – «Con 400 euro al mese, o scelgo di mangiare o scelgo di pagare le utenze. Non si può più campare in questo modo, ho bisogno di un lavoro». Un appello disperato, quello di Giorgio Sbacco, anconetano di 58 anni, con una invalidità del 67% e senza un lavoro dal 2011.

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A seguirlo, di tanto in tanto, sarebbero i Servizi sociali del Comune dorico, ma – dice lui – «gli aiuti non sono così consistenti e io sono incasinato tra affitto e bollette. Riesco ad andare avanti solo grazie ai 400 euro mensili di mia moglie, derivanti da un tirocinio. L’accompagno? Ci vuole un grado di invalidità maggiore per quei sussidi», precisa.

«Fino al 2011 – racconta – lavoravo come corriere per conto di un’azienda del territorio, mi spostavo tra la città e l’aeroporto. Avevo un contratto a tempo determinato, ma poi la cooperativa per cui prestavo servizio è stata assorbita da un’altra azienda e il mio posto è saltato. Da febbraio 2012, non ho un lavoro né niente, per questo mi seguono da tempo i Servizi sociali, che mi pagano le bollette. L’ultima volta che ho lavorato è stato intorno al 2015, quando mi sono occupato dello spazzamento», sottolinea.

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L’ultima bolletta che è arrivata a Giorgio, che vive nelle case popolari di via Ruggeri, è di 1700 euro: «Ho optato per il dilazionamento e i Servizi sociali mi daranno 345 euro. Ogni mese – prosegue – vado a prendere il pacco viveri alla Caritas, in cui ci sono pane, olio e tutto il resto». Ad aiutarlo, talvolta, sono pure alcuni vicini di casa.

E ancora: «Ho la terza media e sono disposto a fare qualsiasi cosa pur di non finire sul lastrico. Non voglio mica un posto statale – ribadisce – mi basta un comunissimo lavoro che possa consentirmi di tirare avanti. Andare avanti con 400 euro al mese è impensabile, al giorno d’oggi».

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L’auspicio del signor Sbacco è che il suo appello possa essere letto da qualche imprenditore del territorio: «Magari – allarga le braccia – Questa situazione non è più dignitosa. Sono disponibile persino per i lavori socialmente utili. Vi prego, aiutatemi», implora. 

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