Ancona-Osimo

Dpcm, Marche in zona gialla: coprifuoco alle 22 e stop a mostre e musei

Nel nuovo decreto, siglato nella notte dal premier Conte, i provvedimenti sono dosati per aree, con restrizioni diverse. Su tutto il territorio nazionale torna l'autocertificazione

Il premier Conte

ANCONA – La Regione Marche è in zona gialla, dunque scattano le misure previste a livello nazionale. Lo ha detto poco fa in diretta il premier Giuseppe Conte parlando delle misure previste dal nuovo Dpcm siglato nella notte che dispone il coprifuoco nazionale alle 22, limitazioni agli spostamenti fra comuni e regioni nelle zone a più alto rischio.

Le restrizioni sono differenziate per colori, giallo, arancio e rosso, a seconda delle fasce di rischio in cui sui collocano: giallo con misure uniformi a livello nazionale (rischio moderato),  arancione (rischio medio-alto), rosso (rischio alto). Il decreto entrerà in vigore dal 6 novembre, anziché dal 5 come previsto inizialmente e resterà valido fino al 3 dicembre, salvo nuovi provvedimenti. Lo slittamento è stato reso necessario per consentire di organizzare le attività. Le Marche sono rientrate in area gialla, mentre tra le zone rosse ci sono Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Calabria.

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AREA GIALLA, MISURE VALIDE SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE
Valido su tutto il territorio nazionale il coprifuoco dalle 22 alle 5 con spostamenti consentiti esclusivamente per motivi di lavoro e salute, da comprovare con l’autocertificazione. Confermata la forte raccomandazione a non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati (ad eccezione che per lavoro, salute e per usufruire dei servizi aperti), valida per tutto l’arco della giornata. Didattica a distanza al 100% per le scuole superiori, ad eccezione delle attività laboratoriali e degli studenti con bisogni educativi speciali, diversamente abili o di quelli che non hanno connessione Internet nella propria abitazione, una misura già anticipata dalla Regione Marche con l’ordinanza siglata dal presidente regionale Francesco Acquaroli il 2 novembre.

Lezioni per elementari, scuola d’infanzia e medie, in presenza, ma con l’obbligo di indossare la mascherina anche da seduti (eccetto che per i bambini sotto i 6 anni). Stop a mostre, musei e concorsi ad esclusione di quelli per l’assunzione del personale sanitario e chiusura per i corner scommesse e giochi nei bar e nelle tabaccherie. Centri commerciali di grandi e medie dimensioni chiusi nelle giornate festive e prefestive, ad eccezione dei negozi di generi alimentari, delle farmacie, delle parafarmacie, dei tabacchi e delle edicole. Capienza massima sui mezzi di trasporto pubblico al 50% (bus e treni). Ristoranti, bar, pub, pasticcerie e gelaterie aperti dalle 5 fino alle 18, ma asporto fino alle 22 e consegna a domicilio consentita senza limitazioni orarie, possibilità di restare aperti per il pranzo della domenica: il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi. Parrucchieri barbieri aperti anche nelle aree a rischio elevato, cioè in quelle che andranno in lockdown. Resta l’obbligo di indossare la mascherina, anche all’aperto per tutto l’arco della giornata. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Restano aperti i centri sportivi.

AREA ARANCIONE
Nelle regioni che si collocano nelle zone arancioni (medio rischio), è disposto il divieto di mobilità interregionale: in pratica non si può uscire dalla propria Regione, dove sono vietati gli ingressi dagli altri territori, ad eccezione che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, di salute, studio (da giustificare con l’autocertificazione). Ogni misura è valida per un periodo minimo di 15 giorni. Vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, salvo che per comprovate esigenze. Stop a bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie, sette giorni su sette, consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio. Consentite mense e catering. Didattica a distanza al 100% a partire dalle superiori ad eccezione che per studenti con disabilità e laboratori. Didattica in presenza alle elementari e scuola dell’infanzia, ma con mascherina. Chiuse le università.

Le misure previste per ogni area

AREA ROSSA
Per le regioni che hanno uno scenario di rischio più grave, è vietato ogni spostamento in entrata, in uscita e all’interno del territorio (regionale e comunale), salvo che per spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità (motivi di salute, per accompagnare i figli a scuola). Le restrizioni sono valide per un periodo minimo di 15 giorni. Stop ai negozi, ad eccezione delle attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità, stop anche ai mercati, ad eccezione di quelli di generi alimentari, mentre restano aperte farmacie, parafarmacie, tabaccai ed edicole. Stop a ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie, sette giorni su sette, ma consentito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio. Sospese le attività sportive, incluse quelle svolte nei centri sportivi all’aperto, mentre resta consentita la possibilità di svolgere attività motoria individuale in prossimità della propria abitazione e nel rispetto della distanza (almeno un metro) dalle altre persone, con obbligo di indossare la mascherina. L’attività sportiva è consentita  esclusivamente all’aperto e in forma individuale. Scuola in presenza solo nei gradi di istruzione dell’infanzia, delle elementari e della prima media con obbligo di mascherina. «I datori di lavoro pubblici limitano la presenza del personale nei luoghi di lavoro per assicurare esclusivamente le attività che ritengono indifferibili e che richiedono necessariamente tale presenza – si legge nel testo – anche in ragione della gestione dell’emergenza; il personale non in presenza presta la propria attività lavorativa in modalità agile».
(Servizio aggiornato alle 19,10)