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Dpcm Natale: spostamenti tra regioni, cene e parenti. Ecco cosa cambia

Il premier Conte ha illustrato in diretta in conferenza stampa da Palazzo Chigi, i provvedimenti per regolare le festività natalizie

Il premier Conte

ANCONA – Natale, Santo Stefano e Capodanno blindati nei comuni di residenza, ristoranti aperti a pranzo con un massimo di 4 commensali non conviventi per tavolo e coprifuoco dalle 22 alle 5, eccetto il 31 dicembre quando è fissato dalle 22 alle 7. Lo ha detto il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte nel corso della diretta, da Palazzo Chigi, durante la quale ha illustrato il Dpcm Natale.

Il premier nel corso del suo intervento ha raccomandato di trascorrere le festività solo con le persone conviventi: «In un sistema libero e democratico non possiamo entrare nelle case dei cittadini con stringenti limitazioni ma solo una forte raccomandazione a non ricevere a casa persone non conviventi, soprattutto in queste occasioni» chiarendo che si tratta di una «cautela essenziale per proteggere i nostri cari, in particolare i più anziani». Vietati veglioni e cene anche negli hotel.

Sono confermate dunque le ipotesi circolate in questi giorni. Le festività quest’anno vedranno gli italiani confinati all’interno dei propri comuni (il 25, 26 dicembre e il 1 gennaio) e nelle regioni di residenza dal 21 dicembre al 6 gennaio. Spostamenti vietati anche per recarsi nelle seconde case, che potranno essere raggiunte dopo il 20 dicembre e solo se ricadenti nella propria regione di residenza. Quarantena obbligatoria per chi rientra dall’estero. Gli spostamenti, in Italia, saranno consentiti solo per motivi di lavoro, salute e necessità (anche nelle ore notturne) da giustificare con l’autocertificazione. Sempre permesso il rientro a domicilio.

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Impianti sciistici e scuole dovranno restare chiusi fino al 6 gennaio, con la didattica in presenza che potrà riprendere solo a partire dal 7 gennaio. Nella prima fase a rientrare nelle scuole sarà il 75% degli studenti, ha chiarito Conte. Resta confermata la classificazione delle regioni in zone gialle, arancioni e rosse, in base alle fasce di rischio. Nelle zone gialle, bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, gelaterie, potranno continuare a restare aperti dalle 5 alle 18, ma a tavola potranno sedere al massimo 4 persone se non sono tutte conviventi.

Dopo le 18 è garantito l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio senza limiti orari, mentre è vietato consumare cibo e bevande nei locali o all’aperto. Nelle aree in zona arancione e rossa, i locali potranno restare aperti dalle 5 alle 22 ma solo per asporto e consegna a domicilio.

Shopping natalizio dal 4 dicembre al 6 gennaio fino alle 21, mentre dal 4 al 15 dicembre nei centri commerciali potranno restare aperti nei festivi, prefestivi, solo farmacie, parafarmacie, alimentari, sanitari, tabacchi e edicole e vivai. Per chi fa spesa nei negozi fino al 31 dicembre, ha spiegato Conte, pagando con carte e App, potrà beneficiare del “Piano Italia Cashless” che da diritto ad uno sconto del 10% fino a 150 euro, anche per chi acquista online.