ANCONA – Imprenditori e lavoratori di ristoranti, bar, palestre e piscine, si sono ritrovati nel tardo pomeriggio davanti alla sede della Regione Marche per manifestare il loro dissenso contro le misure introdotte dal nuovo Dpcm.
Il provvedimento, che ha imposto la chiusura anticipata alle 18 per bar e ristoranti, mentre ha sancito una serrata totale per palestre, piscine, cinema e teatri, sta suscitando una serie di proteste in diverse piazze italiane, da Napoli, a Roma, poi Torino e Genova. E anche nelle Marche le persone non sono rimaste a guardare: gli imprenditori e tanti marchigiani sono scesi in piazza a Pesaro, mentre ad Ancona si sono radunati in presidio davanti a Palazzo Raffaello.
Le attività produttive non ci stanno ad essere tacciate quali luogo di contagio per di più, nel caso dei ristoratori, a fasce orarie. A manifestare solidarietà ai lavoratori dei settori colpiti è stato il vicepresidente della Giunta e assessore alle attività produttive, Mirco Carloni, che è sceso ed ha incontrato i lavoratori, ascoltando le loro ragioni e manifestando il loro dissenso contro le nuove misure che rischiano di mettere in ginocchio intere categorie produttive, rischiando di impennare i livelli di disoccupazione.
«Ho espresso solidarietà a queste persone – ha dichiarato l’assessore Mirco Carloni – . Come Regione Marche sia sabato, durante la conferenza Stato -Regioni, che domenica, abbiamo manifestato al governo tutte le nostre perplessità circa questa scelta, soprattutto sugli orari e sul fatto che non c’è alcuna evidenza scientifica che ci fossero i contagi all’interno dei locali».
Il rischio, osserva Carloni, è di «fare delle vittime in un momento abbastanza drammatico per tutti quanti noi. Resteremo vicini a queste categorie produttive e continueremo a lavorare per far capire al governo che questa misura è sbagliata». Già questa mattina la Regione si era mossa annunciando un imminente bando da 1,3milioni per gli investimenti industriali nelle Marche ma presto potrebbero arrivare anche nuove misure.