ANCONA – Economia circolare e buone pratiche territoriali. Sono stati i temi al centro dell’edizione 2023 dell’Ecoforum di Legambiente Marche che si è tenuto questa mattina all’Università Politecnica delle Marche. Nel corso dell’appuntamento ad Ancona è emerso che nelle Marche la raccolta differenziata dei rifiuti urbani supera il 65% in 194 Comuni su 227, anche se fatica a decollare la prevenzione della produzione dei rifiuti e mancano ancora impianti dedicati al riciclo dei rifiuti.
Secondo Legambiente le Marche devono ancora fare diversa strada sui piani d’ambito provinciali, sulla carenza di impiantistica in alcuni territori e sul lavoro di prevenzione della produzione dei rifiuti. Durante l’Ecoforum sono stati premiati i Comuni ‘Rifiuti Free’, ovvero quelli che hanno superato il 65% di raccolta differenziata e che producono mediamente 75kg di rifiuto per cittadino in un anno, rifiuti da avviare a smaltimento.
I 12 Comuni ‘Rifiuti Free’ sono: Camporotondo di Fiastrone (MC), con l’84,2 % di raccolta differenziata e 57kg/a/ab; Lapedona (FM) con l’80,8% di raccolta differenziata e 66,3kg/a/ab; Torre San Patrizio (FM) con l’83,1% di raccolta differenziata e 53,8 kg/a/ab; Ponzano di Fermo (FM), con 79,9% di raccolta differenziata e 63,3 kg/a/ab; Moresco (FM), con l’80,4% di raccolta differenziata e 70,3 kg/a/ab; Camerano (AN), con l’86,6% di raccolta differenziata e 62,5kg/a/ab; Monterubbiano (FM), con il 77,3% di raccolta differenziata e 69,2 kg/a/ab; Gradara (PU) con l’83,7% di raccolta differenziata e 66,2kg/a/ab; Terre Roveresche (PU), con l’85% di raccolta differenziata e 69,7kg/a/ab; Lunano (PU), con l’87,2% di raccolta differenziata e 71,7kg/a/ab, Belmonte Piceno con 76% di raccolta differenziata e 66 kg/a/ab e Montecalvo In Foglia con 85,2% di raccolta differenziata e 73,4kg/a/ab.
«Nelle Marche negli ultimi anni la situazione è un po stagnante, sia sul fronte delle cose buone che delle criticità – osserva il presidente di Legambiente Marche, Marco Ciarulli -, anche se la raccolta differenziata cresce, da quanto sappiamo mancherebbero ancora tre piano d’ambito (Ascoli, Fermo e Pesaro Urbino) e mancano gli impianti di riciclo non solo della frazione organica, ma anche di tessile, spazzamento stradale e prodotti assorbenti per la persona. Il riciclo dei rifiuti ‘affama’ le discariche: i rifiuti possono avere una seconda vita, sfruttiamo quello che sappiamo».
Ancora sull’assenza di impianti di riciclo, ne ha sottolineato l’importanza per la transizione energetica. Inoltre, ha evidenziato che «in provincia di Pesaro e Urbino, si sta ulteriormente ritardando la realizzazione dell’impianto per il riciclo della frazione organica, con buona pace dell’ambiente e della sostenibilità. Il 30% della frazione organica dei rifiuti prodotta nelle Marche persiste nel viaggiare fuori Regione, aumentando anche il costo per i cittadini».
Nota positiva il fatto che «tutti e 5 gli ambiti provinciali superano gli obiettivi del 65% di raccolta differenziata, ma non stiamo mettendo in campo le azioni successive per mettere a sistema l’economia circolare».
Mariagiulia Lucchetti dell’Ufficio Scientifico di Legambiente Marche ha rimarcato che rispetto allo scorso anno i Comuni ‘Rifiuti Free’ sono diminuiti, passando da 14 a 12. In base alla direttive europee sull’economia circolare «ci siamo dati l’obiettivo di arrivare al 2035 conferendo in discarica meno del 10% dei rifiuti urbani prodotti – ha aggiunto – . Per raggiungere un traguardo come questo dobbiamo mettere al centro delle politiche regionali la riduzione della produzione dei rifiuti e aumentare drasticamente il numero di Comuni ‘Rifiuti Free’, che ad oggi troppo timidamente si affacciano al mondo dell’economia circolare».