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Economia, il professor Gallegati: «Recessione Germania già iniziata. Autunno pesante per le Marche». La meccanica scricchiola

L'economista spiega che mentre negli Stati Uniti, in Cina e persino in India sono state create piattaforme di comunicazione e interscambio per mettere in rete le imprese, l'Europa è rimasta indietro

ANCONA – «L’autunno per l’economia italiana e anche per le Marche sarà pesante a causa della recessione della Germania, già iniziata». A delineare il quadro è l’economista Mauro Gallegati. «Il rallentamento dell’economia tedesca era prevedibile – dice – il Paese si è buttato per anni sui mini-job e sui lavori che danno profitti a breve termine, mentre è rimasto indietro sul fronte delle tecnologie innovative».

L’economista spiega che mentre negli Stati Uniti, in Cina e persino in India, sono state create delle piattaforme di comunicazione e interscambio per mettere in rete le imprese, l’Europa è rimasta indietro su questo aspetto e «la Germana che era il Paese più forte, quello che poteva fare qualcosa in questo senso, non lo ha fatto ed ora ne paghiamo tutti le conseguenze».

Si tratta di reti, spiega, molto utili per le imprese «per collocare i prodotti e anche per reperire materiale. In Europa manca un sistema di questo tipo, ma bisogna adottarlo, per evitare di restare indietro». Quali gli effetti della recessione in atto in Germania?

Gallegati spiega che «la Germania è il primo partner commerciale dell’Italia e in particolare delle Marche, ma con il sistema economico in recessione il Paese acquisterà meno prodotti e noi ne paghiamo subito le conseguenze. L’autunno per la nostra economia si prospetta molto complesso».

A scricchiolare sarà soprattutto la meccanica, uno dei settori più trainanti dell’economia delle Marche, per la regione questo potrà comportare «una diminuzione del pil e dell’occupazione – spiega – . Nelle Marche gli effetti sono già in corso, ma sono destinati a farsi più pesanti in autunno».

Ad essere colpito, sarà anche il settore delle calzature e quello del legno, entrambi a causa della congiuntura economica sfavorevole che vede il portafoglio delle famiglie svuotato da una serie di rincari. Per far fronte alla situazione occorre, secondo l’economista, «riposizionarsi sui mercati esteri più promettenti, come la Cina, il Brasile, l’India, il Sud Africa».

«Il sistema economico italiano e quello marchigiano in particolare devono riorganizzarsi – conclude il professor Gallegati dell’Univpm – devono adottare una politica di prodotto con un’ottica di lungo periodo e l’Europa deve essere più unita e mettersi al passo con i tempi, realizzando piattaforme di comunicazione tra imprese».