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Election Day, il punto di vista dei sindaci dell’Anconetano

In ballo quest'anno le elezioni europee, le amministrative e anche le consultazioni elettorali per il rinnovo di alcune giunte e consigli regionali (non nelle Marche)

ANCONA – Approderà domani in Consiglio dei Ministri lo schema di decreto legge per regolare le consultazioni elettorali del 2024. In ballo quest’anno ci sono le elezioni europee, le amministrative e anche le consultazioni elettorali per il rinnovo di alcune giunte e consigli regionali. L’esame era slittato la settimana scorsa. Al vaglio l’ipotesi di unificare questi appuntamenti elettorali in un “Election Day” che potrebbe tenersi l’8 e il 9 giugno prossimi.

Che ne pensano gli amministratori locali di unificare europee e amministrative (nelle Marche non si voterà per le regionali prima del 2025)?
Per il sindaco di Numana Gianluigi Tombolini l’Election Day rappresenta «una scelta economica che concentrando le elezioni in un unico appuntamento, permette da un lato di risparmiare risorse e dall’altro di contrastare l’astensionismo, visto che le amministrative sono elezioni solitamente molto sentite».

Il primo cittadino si dice favorevole al terzo mandato ai sindaci: «L’impostazione che un sindaco dà ad una cittadina richiede un lungo periodo per essere attuata, in questo caso la continuità va nel segno della costruttività. Inoltre, il voto è sovrano e sono i cittadini a decidere sulla sua riconferma o meno».

«Favorevole» all’unificazione di questi due appuntamenti elettorali anche il sindaco di Camerano Oriano Mercante, in quanto «ridurrebbe i costi». Mercante è invece critico sull’ipotesi terzo mandato ai sindaci, tema che comunque non verrà affrontato nel prossimo Cdm (Consiglio dei Ministri): «Sono contrario – dice il primo cittadino di Camerano -. I politici devono cambiare e non ancorarsi alle poltrone. Dieci anni sono sufficienti, poi devi lasciare il posto ad altri più giovani e con idee diverse dalle tue».

«Estremamente favorevole all’Election Day» il sindaco di Sirolo Filippo Moschella «in quanto si possono effettuare dei grandi risparmi di spesa perché la macchina elettorale viene attivata una sola volta». Moschella si dice «favorevole al terzo mandato ai sindaci perché permette di avere un orizzonte temporale abbastanza lungo: 5 anni sembrano tanti, ma per la pubblica amministrazione sono estremamente pochi e per un sindaco avere un orizzonte temporale breve significa fare politiche miopi che cercano di avere il consenso a breve termine e magari non permettono di concentrarsi sui progetti a lungo termine che veramente possono cambiare le sorti dei Comuni italiani».