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Regionali, Mattiuzzo (Sardine): «Nelle Marche situazione più complessa che in Emilia. C’è molto da lavorare»

Abbiamo intervistato il coordinatore regionale del movimento sugli scenari in vista delle elezioni che si terranno in primavera. Ecco cosa ci ha riferito anche sui papabili candidati

Giorgio Mattiuzzo insieme ad altre Sardine
Giorgio Mattiuzzo insieme ad altre Sardine (foto di repertorio pre covid)

ANCONA – «L’Emilia Romagna è stata un banco di prova anche per le Sardine – spiega Giorgio Mattiuzzo, coordinatore regionale del movimento – hanno avuto il loro peso sulla vittoria di Bonaccini».

Un bel risultato per il movimento antifascista che a pochi mesi dalla sua nascita ha mobilitato intere piazze e svelando tutto il potenziale metaforico dei “pesci piccoli” che si muovono in branco, liberi. Ma le Sardine non si fermano e sono pronte a scendere in piazza in tutte le regioni che andranno al voto: «Abbiamo dato una mano a Mattia Sartori e agli altri, molte altre regioni si apprestano ad andare al voto, fra le quali anche le Marche, ora saranno loro ad aiutarci nella nostra regione». Inoltre le Sardine hanno deciso di incontrarsi a Scampia, sicuramente in previsione delle regionali in Campania, un appuntamento che potrebbe rappresentare uno scoglio: «Vedremo come organizzarci per affrontarlo, sicuramente ci sarà un incontro preparatorio».

Giorgio Mattiuzzo, coordinatore regionale delle Sardine

In molti credono che vi costituirete in partito, sarà così?
«Da quello che hanno sempre sostenuto i fondatori del movimento non credo che diventeremo mai un partito, certo è che nelle Sardine potrebbe esserci anche chi lo desidera, ma la maggioranza è per il no. I nostri principi non sono cambiati».

Come vede la situazione per le regionali nelle Marche?
«Ci sarà molto da lavorare e stando a quanto sostengono i sondaggi la situazione nelle Marche è più complessa rispetto a quella dell’Emilia Romagna. Ovvio che in questo contesto sarà determinante la decisione sul candidato alla presidenza».

In questa fase nel centrosinistra il presidente uscente Luca Ceriscioli ha riconfermato la sua candidatura, mentre nel centrodestra il candidato è Francesco Acquaroli, anche se la Lega frena ed è spuntato anche il nome di Fabrizio Ciarapica. Lei che ne pensa?
«Ascoltando le persone che abbiamo incontrato nelle piazze sembra che nell’ipotesi in cui venisse riconfermato Ceriscioli la strada potrebbe farsi più in salita per il centrosinistra. Guardando al centrodestra sia Ciarapica che Acquaroli non hanno i trascorsi adatti: Ciarapica basta guardare a quello che accade a Civitanova Marche, mentre Acquaroli ricordo che ha partecipato alla cena di Acquasanta e noi portando avanti i temi antifascisti non possiamo certo vederlo di buon occhio. Il nostro impegno sarà massimo nelle Marche, siamo già pronti».

Nel centrosinistra erano trapelati altri due nomi di possibili candidati alla presidenza: la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli e l’ex rettore della Politecnica delle Marche Sauro Longhi, le che ne pensa?
«Sono sicuramente due professionisti preparati e competenti, ma non vogliamo entrare in decisioni che non rientrano nelle nostre competenze».

Luca Ceriscioli
Il governatore della Regione Marche Luca Ceriscioli

Ma intanto Ceriscioli e Acquaroli vanno avanti per la loro strada e commentano così il post voto in Emilia:

«È tempo di mettersi in marcia, di camminare tutti insieme ed io sono in campo per dare continuità al governo della regione, alle tante cose fatte e per costruire le Marche del futuro – dice il presidente regionale Luca Ceriscioli -. Sono molto contento del risultato elettorale delle regionali. Il primo dato positivo riguarda la partecipazione, una profonda e importante reazione democratica».

«Ho lavorato con Stefano Bonaccini e mi congratulo con lui. Abbiamo condiviso molte delle scelte che posizionano le nostre regioni, sulle grandi questioni, dal lavoro, alla occupazione, alla qualità della vita, ai servizi, tra le prime in Italia».

Secondo Ceriscioli «la politica può riacquistare credibilità se alla ricerca dello slogan contrappone risultati misurabili e un progetto concreto.
L’unità del Pd e la mobilitazione dalle Sardine, la capacità di raccontare il buon governo regionale, hanno permesso di vincere una battaglia assolutamente non scontata. Dalle elezioni europee, che hanno visto la stessa partecipazione, la Lega ha perso 7 punti. È la prima, vera, sconfitta politica di Salvini che anche in Calabria cala di quasi dieci punti rispetto alle Europee, ed è il terzo partito dopo Pd e Fratelli d’Italia».

Commentando il calo del Movimento 5 Stelle spiega: «La netta sconfitta del Movimento 5 Stelle, conferma la necessità che il nostro partito, anche come proposto del segretario nazionale, si metta in ascolto e possa recuperare quel consenso che in questi anni, anche per nostra responsabilità, si è disperso. Il tempo delle contrapposizioni, delle reciproche accuse e recriminazioni va superato».

Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni
Francesco Acquaroli e Giorgia Meloni

Esulta Francesco Acquaroli, candidato del centrodestra alla presidenza della regione Marche, per il risultato di Fratelli d’Italia che vede crescere i suoi consensi: «I cittadini calabresi, emiliani e romagnoli hanno premiato la coerenza e le proposte di Fratelli d’Italia. Siamo il partito che cresce di più nel centrodestra e oggi festeggiamo un risultato straordinario, che conferma la serietà del nostro progetto e la credibilità di una grande squadra guidata da Giorgia Meloni. È un ottimo segnale per le prossime sfide che abbiamo davanti e che ci vedranno in prima linea. A partire proprio dalle Marche, una terra meravigliosa e con enormi potenzialità, oppressa dal pessimo governo della sinistra e che ha bisogno di essere ricostruita e rilanciata. Noi siamo già al lavoro per raggiungere questo obiettivo».