Ancona-Osimo

Elica, mozione di Fratelli d’Italia per salvaguardia posti di lavoro e mantenimento produzioni nel Fabrianese

Primo firmatario il capogruppo Carlo Ciccioli. Obiettivo della mozione, illustrata questa mattina a Palazzo Leopardi, anche quello di mettere in campo politiche attive per il ricollocamento e la formazione di eventuali esuberi

Un momento della presentazione della mozione di Fratelli d'Italia sulla vertenza Elica

ANCONA – Riflettori accesi sulla vertenza Elica. In vista del tavolo di crisi nazionale convocato dal Mise per il prossimo primo ottobre, Fratelli d’Italia ha presentato a Palazzo Leopardi, a margine della seduta del Consiglio regionale, una mozione di cui il capogruppo del partito, Carlo Ciccioli, è il primo firmatario. 

Obiettivo, come si legge nel testo, impegnare la Giunta regionale a confermare la disponibilità, «manifestata fin dal primo momento, a mettere in campo tutte le risorse in termini di conoscenze, di relazioni istituzionali e finanziarie per cercare di risolvere questa difficile situazione», a farsi da tramite con il Mise per individuare strumenti di natura economica e finanziaria in grado di salvaguardare i posti di lavoro e il mantenimento delle produzioni nel fabrianese ed a porre in essere politiche attive per favorire il ricollocamento e la formazione di eventuali esuberi. La votazione della mozione, che doveva essere discussa nella seduta odierna, è stata calendarizzata per la prossima seduta del Consiglio regionale.

Affiancato dall’assessore regionale Guido Castelli, con delega alle crisi industriali complesse, dal consigliere Marco Ausili (componente Commissione Lavoro), dal presidente della Commissione regionale Lavoro Andrea Putzu e da Elena Donazzan, responsabile nazionale Lavoro e Crisi Aziendali di Fratelli d’Italia, oltre che assessore regionale al Lavoro della Regione Veneto, Ciccioli ha sottolineato «il buon lavoro del presidente Acquaroli, che ha ricevuto prima singolarmente e poi insieme i rappresentati di azienda e sindacati, riuscendo ad ottenere che il piano strategico fosse “sospeso” in vista dell’avvio di una trattativa da intavolare sia in sede locale che nazionale, al ministero dello Sviluppo economico».

Carlo Ciccioli, capogruppo Fratelli d’Italia

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha ricordato poi come l’obiettivo perseguito dalla Regione Marche fosse orientato al mantenimento fin da subito della forza lavoro e delle produzioni nel territorio marchigiano. Inoltre ha rimarcato come «la trattativa sindacale in sede locale, conclusasi lo scorso primo settembre, ha portato a passi in avanti importanti, ma non ancora sufficienti, vale a dire il rientro di alcune produzioni di Alta gamma dalla Polonia nello stabilimento di Mergo, con il conseguente salvataggio di circa 145 posti di lavoro».

La vertenza

A fine marzo 2021, la Fabrianese Elica aveva annunciato i contenuti del piano strategico 2021-2023 nel quale si prevedevano 409 esuberi su 560 dipendenti del settore Cooking e delocalizzazioni del 70% delle produzioni dall’Italia verso la Polonia, con la chiusura dello stabilimento produttivo di Cerreto D’Esi. Immediate le proteste dei lavoratori e dei sindacati , al fianco dei quali si erano schierati anche il presidente della Regione Acquaroli e l’assessore regionale con delega al Lavoro, Stefano Aguzzi.

Ciccioli: «La crisi industriale ha portato allo spopolamento del territorio»

Il capogruppo di Fratelli d’Italia ha sottolineato che è in atto un depauperamento del territorio Fabrianese che dopo il fallimento dell’Antonio Merloni e il ridimensionamento di Whirlpool, ha dato avvio ad uno spopolamento della zona: Fabriano, ha evidenziato Ciccioli, dopo aver toccato i 30mila abitanti è scesa a 27mila. Una fuga, quella delle imprese, verso Stati dove il costo del lavoro è inferiore, all’interno dell’Unione Europea, che ha scatenato uno spopolamento della città con una conseguente «perdita di ruolo significativa» per il territorio. Il consigliere ha posto l’accento sulla concorrenza sleale all’interno dell’Unione Europea.

Per questo è fondamentale sostenere la produzione industriale ed «individuare strumenti finanziari per rendere competitive le aziende del territorio». Secondo Ciccioli con l’accordo di cessione a Whirlpool of India Limited del 19% del capitale sociale della controllata indiana Elica PB India Private Ltd, dal valore netto stimato intorno ai 22milioni, l’Azienda Fabrianese dovrebbe rivedere ulteriormente al ribasso la quota di esuberi.

Castelli: «Grande sostegno dalla Regione Marche alla vertenza»

Guido Castelli

L’assessore regionale Guido Castelli ha sottolineato il «grande sostegno della Regione Marche alla vertenza» ed ha ricordato che la regione è passata dall’essere la settima per produzione manifatturiera in Europa, ad essere territorio in transizione. Uno scivolone che potrà però beneficiare del 76% in più di Fondi Por Fesr e dell’area di crisi complessa. Fondamentale mettere in campo azioni di «azioni di recupero per la competitività industriale», mentre il costo del lavoro, per Castelli è «difficilissimo da gestire», ma si possono mettere in atto azioni di natura formativa e agevolativa per limitare l’effetto penalizzante di un costo del lavoro più elevato in Italia rispetto ad altri paesi europei. Secondo l’assessore occorre puntare anche sul sistema complementare al manifatturiero.

Il consigliere regionale Marco Ausili ha ricordato che tra le priorità della Giunta targata Fratelli d’Italia c’è la parità fra i territori sul fronte delle infrastrutture e della competitività e che la Regione ha un interesse altissimo per le aree interne» così da contrastarne lo spopolamento in atto negli ultimi anni. Andrea Putzu, ha ricordato invece che la Giunta precedente del Pd poteva contare su un sottosegretario al Mise marchigiano quando ha elaborato il Decreto Agosto, dove però «non ha inserito le Marche».

Donazzan: «Serve sgravio su cuneo fiscale per aziende in crisi che restano sul territorio»

Elena Donazzan ha  spiegato che Marche e Veneto sono molto simili sul fronte dei settori produttivi e che se fino a 20 anni fa l’Italia era leader nella produzione di elettrodomestici, nell’ambito del freddo e del bianco, «in meno di 20 anni» ha perso il suo primato dal momento che «non ci sono state protezioni per i prodotti italiani» sia del manifatturiero come anche della moda.

Quello di oggi, «è un appuntamento con il destino» ha detto, rimarcando che la pandemia ha fatto lievitare il prezzo delle materie prime, che è quintuplicato. La proposta di Fratelli Italia punta a sostenere quelle aziende in crisi che decidono di mantenere le produzioni sul territorio, le quali devono poter contare per un periodo di 3-5 anni «su uno sgravio del cuneo fiscale». Poi il tema della concorrenza sleale sottolineato anche da Ciccioli, sul quale l’esponente veneta del partito della Meloni, ha auspicato un intervento del Governo in difesa del manifatturiero.

«La Regione Marche ha fatto tutto quello che poteva» ha detto, sottolineando che il caso Elica è l’esempio tra i più eclatanti del fatto che «l’Italia non fa niente» per trattenere le imprese intenzionate a delocalizzare: «L’Italia non può perdere la difesa dei settori strategici».