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Femminicidi, Vitturini (Cpo): «Cultura, lavoro e consapevolezza: solo così si aiutano le donne»

La violenza di genere resta una piaga, «un problema sociale trasversale per età e classi sociali», spiega la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità Maria Lina Vitturini

La panchina rossa inaugurata a Folignano e dedicata a Melania Rea nel 2023

“Femminicidio” è stata la parola dell’anno scelta da Treccani per il 2023. Un termine che è stato tristemente protagonista di una strage lunga un anno. Nel Paese sono 118 le donne uccise dall’inizio dell’anno; quattro le vittime nelle Marche: Rita Talamelli, Marina Luzi, Concetta Marruocco e Giuseppina Traini. Tra i femminicidi che più hanno scosso l’opinione pubblica, quello di Giulia Cecchettin, la studentessa veneta 22enne, uccisa a novembre dall’ex fidanzato.

Essere donna, non è mai stato facile, e non lo è ancora oggi, nonostante le tante battaglie che hanno segnato il secolo scorso. La violenza di genere, le disparità di trattamento nel mondo del lavoro, il gap salariale, sono solo alcune delle sfide che ogni giorno le donne si trovano a dover affrontare. Per fare carriera le donne devono lavorare e dimostrare più dei colleghi uomini.

Maria Lina Vitturini, presidente Commissione Pari Opportunità

La violenza di genere resta una piaga, «un problema sociale trasversale per età e classi sociali», spiega la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità Maria Lina Vitturini, che richiede una risposta urgente e di rete. «Formazione, lavoro, cultura, consapevolezza, autonomia» solo così si possono aiutare le donne ad uscire dalla spierale dei maltrattamenti, ossserva la presidente della Cpo.

«Stiamo lavorando molto nelle scuole – dice – abbiamo organizzato incontri di sensibilizzazione negli istituti superiori e anche nel 2024 intendiamo proseguire su questa strada, per educare i giovani e i giovanissimi al rispetto. Faremo un’azione di sensibilizzazione capillare anche nelle scuole medie, perché per combattere la violenza di genere e le discriminazioni serve una nuova cultura, un cambio di passo».

Secondo Vitturini «informare le donne sulle possibilità che hanno per sottrarsi alle violenze è fondamentale, così come renderle economicamente autonome, per questo il nostro indirizzo come Commissione sarà anche quello di organizzare, con donne imprenditrici, corsi di formazione per inserire le vittime di violenza nel mondo del lavoro».

In vista anche «un progetto di riabilitazione per le donne recluse nel carcere femminiile di Villa Fastiggi». Vitturini annuncia la partenza, sempre nel 2024, di un progetto con la guardia di finanza contro la violenza di genere, che si affiancherà a quelli già attivati con la polizia di Stato e l’esercito.

Il messaggio rivolto alle donne in questo primo scorcio del nuovo anno è quello «a non avere paura, a chiedere aiuto, a denunciare le violenze e i maltrattamenti». «L’informazione e la sensibilizzazione sta creando una nuova consapevolezza – prosegue – e questo è testimoniato anche dalle chiamate alle forze dell’ordine, effettuate recentemente da alcuni bambini, per chiedere aiuto per le loro madri. Questo significa che si sta sviluppando una nuova coscienza attorno al fenomeno della violenza. Dalla consapevolezza del fenomeno potrà nascere un cambiamento. Noi continueremo a lavorare su questo, convinti che per sconfiggere la violenza serve educare e una nuova cultura» che travalichi gli stereotipi di genere, le disparità. Bisogna lavorare sulla prevenzione, conclude, sul cambiamento culturale e sulla tutela delle vittime, anche «con pene più severe».

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