ANCONA – Il Covid non ferma la Pasquella nelle Marche. L’antica tradizione intrisa di canti popolari legati alla ricorrenza delle festività natalizie, da oltre un decennio viene proseguita dal gruppo anconetano La Pasquella di Varano, nato negli anni ’60 da un nucleo di appassionati di questo canto popolare.
Quest’anno il gruppo non potendo essere nelle vie e nelle piazze delle cittadine marchigiane, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, ha voluto regalare una Pasquella “virtuale” ai tanti fan, postando un video sulla pagina Facebook. Tanti gli appassionati che ogni anno si radunavano per gli attesissimi appuntamenti, che portavano i cantori in giro per la regione dai primi di dicembre fino all’evento clou, quello dell’Epifania, con incursioni anche fuori regione.
«Quest’anno purtroppo siamo bloccati negli eventi e mordiamo il freno – spiega Paolo Galeazzi, uno dei componenti del gruppo -. Faremo solo una breve presenza alla messa di Varano il 28 dicembre». Il gruppo di cantori si è formato nella piccola frazione dell’Anconetano, Varano: qui si trovano tracce della Pasquella già nel 1600 negli antichi manoscritti del Cruciani.
Tra gli storici fondatori che hanno dato vita al gruppo di cantori ci sono Rinaldo Mancinelli, Fiorello Ferrini e Mariano Frontini. Da piccolo nucleo di appassionati, La Pasquella di Varano si è via via allargato coinvolgendo altre persone e organizzandosi sempre di più: oggi sono una trentina i figuranti provenienti da varie località dell’hinterland dell’Anconetano.
Vestendo i panni degli antichi pastori, i cantori portavano in scena la storia della nascita di Gesù, narrata in canti e versi popolari che venivano eseguiti nei casolari di campagna. Nei giorni precedenti il Natale, i paesi si animavano grazie alle melodie della Pasquella. Una tradizione che il gruppo di Varano prosegue da oltre 50 anni.
«Per noi è una grande tristezza non poter cantare la Pasquella quest’anno – prosegue -; fa parte della tradizione popolare tramandare oralmente alle persone la storia di Gesù: una rappresentazione che trasmette anche il sentimento legato alle festività. Questo contatto “fisico” con le persone, che è l’essenza della Pasquella, ci manca molto. Nonostante ormai da svariati anni esistano i media, questa rappresentazione ha un valore ben diverso».
Quale è il vostro messaggio per le festività? «È un messaggio di speranza, come quello della Pasquella che tramanda il senso del Natale, una spinta iniziale che ogni anno si rinnova come annuncio di gioia, oggi come allora».
Una gioia che quest’anno sarà un po’ diversa… «Con la Pasquella virtuale vogliamo mantenere almeno i ricordi di questa tradizione, fondamentale per gli anziani. Ogni anno tra i nostri appuntamenti fissi c’erano sempre le case di riposo e i centri per disabili dove i canti riportavano gioia e luce in quegli sguardi spenti».