ANCONA- «Al Governo voglio dire che bloccare i fondi delle periferie significa ucciderci. Stanno uccidendo la possibilità di renderci migliori. Si rispettano i patti e soprattutto si rispettano le persone». A parlare è Stefania Gabbianelli, rappresentante quartiere ex Icp. Il suo è solo uno degli interventi che questa sera (31 agosto) si sono susseguiti dal piazza del Crocifisso, agli Archi. Oggi infatti si è svolta la manifestazione di sensibilizzazione cittadina “I patti non hanno colore… si rispettano”, organizzata dall’amministrazione comunale contro il congelamento dei finanziamenti del bando periferie, che di fatto, blocca i progetti di riqualificazione dell’ingresso nord della città dorica. L’iniziativa agli Archi si è svolta in concomitanza con altre città italiane. Dal palco si sono susseguiti gli interventi dei commercianti dei quartieri Archi e Palombella, degli abitanti del super condominio di Via Marchetti/via Pergolesi, dei rappresentanti delle associazioni di categoria e del sindaco Valeria Mancinelli per spiegare quanto quei fondi siano importanti per dare nuova vita ai due quartieri degradati.
Per la riqualificazione di Palombella e Archi, il Comune di Ancona si era visto assegnare da parte del Governo 12,5 milioni di euro, già stanziati nel dicembre 2017. A questa somma si aggiunge un co-finanziamento di 4milioni di euro di Comune, Regione ed Erap quindi l’investimento totale è di circa 17 milioni di euro. I primi giorni di agosto la Giunta Mancinelli aveva approvato tutti i progetti esecutivi previsti nel programma di riqualificazione nei tempi previsti dalla convenzione, con le gare d’appalto pronte a partire a settembre. Pochi giorni dopo è arrivato lo stop del Senato che ha votato l’emendamento al Decreto Milleproroghe che congela i finanziamenti del bando periferie fino al 2020. Ora, per i sindaci delle 96 città interessate dal provvedimento (nelle Marche oltre ad Ancona ci sono anche Macerata, Fermo, Pesaro e Urino) è corsa contro il tempo perché l’11 settembre sarà discusso alla Camera dei deputati.
«Vogliamo rendere consapevole chi deciderà in Parlamento che quel quartiere di quei fondi ha bisogno e che su quella riqualificazione ha scommesso il suo futuro. Fidandosi di un patto con lo Stato» sottolinea ancora una volta dal palco il sindaco Valeria Mancinelli.
Tra il pubblico oltre agli anconetani che hanno risposto all’appello del primo cittadino, molti esponenti del Pd, gli assessori della Giunta Mancinelli, i consiglieri comunali di maggioranza, mentre per l’opposizione c’erano Carlo Ciccioli e Angelo Eliantonio di Fratelli D’Italia. All’iniziativa hanno aderito anche CGIL, CISL e UIL di Ancona.
In piazza del Crocifisso su un maxi schermo sono stati proiettati i progetti che rischiano di perdere le risorse: la riqualificazione di via XXIX settembre, la passeggiata degli Archi e piazza del Crocefisso con un intervento sul decoro; l’ex Fornace Verrocchio destinata ad autostazione del trasporto pubblico locale, l’ex fabbrica Dreher pensata come ingresso al parco della frana di Ancona e infine la riqualificazione del complesso di via Marchetti- via Pergolesi in collaborazione con ERAP. Le facciate degli Archi sono state illuminate di vari colori, nei locali sotto i portici aperitivi e cene, infine sempre in via Marconi, musica in varie postazioni con Amedeo Grifoni con un duo chitarra e percussioni, Alex Andreoni, chitarra e armonica, Nicola Principi con un duo violino e tastiera, i Moody’s groove con al cantante Alessandra Pasquini, Mattia Bonaventura con un duo chitarra e tastiera e alcuni studenti musicisti del liceo Rinaldini.
Anche la Camera di Commercio di Ancona sostiene e reclama con forza il ripristino dei fondi per Archi e Palombella. «È inimmaginabile privare il territorio e le PMI che lo abitano di un investimento così importante, peraltro accordato già da tempo, in una situazione come quella attuale in cui la ripresa stenta e gli imprenditori hanno assoluta necessità di opportunità per ripartire- commenta il Presidente della Camera di Commercio di Ancona, Giorgio Cataldi-. La città senza questi fondi andrebbe a perdere un’occasione di riqualificazione all’economia e all’occupazione. Non vorremmo davvero che in un frangente simile, in cui è in gioco l’interesse davvero di tutti, su scelte cruciali per lo sviluppo dei territori andassero a pesare logiche politiche o burocratiche. La città è pronta ad investire, ci attendiamo una risposta di buon senso».