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Ciriachino d’Oro e grinta: Rodolfo Giampieri racconta i suoi «otto anni di galoppata entusiasmante» – VIDEO

Giunto al termine del suo mandato alla guida dell'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale, Rodolfo Giampieri ci ha raccontato i progetti di cui va orgoglioso. Intanto nel suo futuro potrebbe esserci la presidenza nazionale di Assoporti

Rodolfo Giampieri

ANCONA – «Sono stati otto anni di una galoppata importante ed entusiasmante verso l’interpretazione del mercato del futuro». Nella giornata in cui alla Mole Vanvitelliana riceve il Ciriachino d’oro, il massimo riconoscimento assegnato dalla città di Ancona ai suoi personaggi più illustri, Rodolfo Giampieri traccia un bilancio della sua attività alla guida dell’Autorithy. Otto anni di intenso lavoro, prima come commissario e presidente dell’Autorità portuale di Ancona, e successivamente dal 2016 come presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Anni di entusiasmo e di emozioni, visibili negli occhi dove commozione e grinta quasi si confondono. 

Anconetano, originario del quartiere Piano e proveniente da una storica famiglia di commercianti, Giampieri prima di guidare l’Autority è stato anche presidente della Camera di Commercio. Sotto la sua guida il porto di Ancona ha cambiato faccia, crescendo in maniera esponenziale, sia sul fronte dei traffici internazionali che della cantieristica, oggi uno dei cluster più importanti della regione. Sul fronte occupazionale, lo scalo dorico è passato dai 4.700 lavoratori in quattro anni a 6.500.

Il recupero porto-città nel 2015 con l’abbattimento delle reti che dividevano Ancona dal suo scalo e la riunificazione della comunità portuale a quella cittadina, che hanno portato poi all’apertura del porto antico e della lanterna rossa, e poi lo sviluppo del porto. Sono soprattutto questi gli esiti di una instancabile attività che Giampieri cita con orgoglio.

«La serata del 2015 è nella parte migliore del mio cuore, non la scorderò mai», ci racconta a margine della cerimonia di premiazione dei Ciriachini, ricordando che in quella occasione 10mila persone si riversarono al porto dove vennero accolte dalla comunità portuale, dagli ormeggiatori e dagli operai Fincantieri, consentendo così agli Anconetani di potersi «riappropriare di una parte della città». Giampieri sottolinea che oggi lo scalo grazie agli interventi è riuscito ad arrivare ad 1milione e 200mila passeggeri, un dato riferito al 2019, prima dell’avvento della pandemia di covid-19 con i suoi blocchi. 

La nomina del suo successore, l’ingegnere romano Matteo Africano, ufficializzata nei giorni scorsi dal Mims, ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili, ha sollevato numerose polemiche con prese di posizione da parte del mondo politico anche di centrodestra, che ne chiedeva la riconferma per l’importante lavoro svolto. Un punto sul quale Rodolfo Giamperi afferma «sono convinto e spero tanto che la scelta sia giusta, ma soprattutto sia orientata a persone che ci mettono anima, cuore e passione. Credo che siano questi i tre valori più importanti, perché senza queste tre caratteristiche non vai da nessuna parte nel momento in cui c’è bisogno di fare squadra e di stare insieme e di crescere».

Giampieri, da buon marchigiano, è concreto e guarda al futuro. Il suo nome è stato infatti avanzato per la poltrona di presidente nazionale di Assoporti, l’associazione delle autorità portuali italiane. Un incarico prestigioso sul quale sta facendo le sue valutazioni. «Ero convinto di dover stare 5-6 mesi in un riposo sabbatico, ma si stanno aprendo delle situazioni che mi sono state proposte dalle persone che mi conoscono e che hanno pensato che alcuni percorsi possiamo farli insieme. Ci sto riflettendo».