ANCONA – Disagio, povertà economica ed educativa sono in crescita fra i bambini e gli adolescenti delle Marche. A tracciare il quadro della situazione nella Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza è Mirella Mazzarini, presidente regionale Unicef. La pandemia, con la didattica a distanza, ha avuto un effetto devastante sulla formazione scolastica, creando un profondo gap non semplice da colmare.
I bambini e i ragazzi chiusi nelle loro stanze davanti al pc, hanno sviluppato un profondo senso di frustrazione e di isolamento, e per molti di loro si è creata una condizione di disagio mentale, che ha portato ad un aumento di disturbi psicologici. «Il tema della salute mentale – spiega la presidente Unicef Marche, Mazzarini – è una delle priorità più importanti da affrontare in questo momento». Un tema che Unicef intende portare all’attenzione del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli con il quale è stato fissato un incontro, slittato in seguito all’isolamento del governatore in seguito al contatto con un assessore positivo al Covid.
Ansia, disturbi alimentari, depressione, sono alcune delle forme in cui il disagio trova espressione, segno di una sofferenza che in altri casi si manifesta invece con violenze, aggressività, episodi di vandalismo e con il fenomeno delle bay gang che hanno interessato in maniera particolare il capoluogo delle Marche (Ancona). Una situazione fotografata anche dalla Conferenza regionale delle Autorità di Pubblica sicurezza che si è tenuta martedì in Prefettura ad Ancona.
In base all’ultimo report Unicef, quello regionale uscirà il 2 dicembre, dal titolo “La Condizione dell’infanzia nel mondo – Nella mia mente: promuovere, tutelare e sostenere la salute mentale dei bambini e dei giovani”, più di 1 adolescente su 7, tra i 10 e i 19 anni, convive con un disturbo mentale diagnosticato (in prevalenza maschi). Un disagio che a volte può portare a gesti estremi, tanto da condurre quasi 46mila adolescenti ogni anno a togliersi la vita (più di 1 ogni 11 minuti). Il suicidio nel mondo è fra le prime cinque cause di morte nei giovanissimi tra 15 e 19 anni, la seconda in Europa occidentale dopo gli incidenti stradali.
Oltre al tema della salute mentale, le altre due questioni stringenti su cui accende i riflettori la presidente Unicef Marche, sono la povertà economica ed educativa: «Nelle Marche si riscontra un tendenziale aumento a livello di povertà e una disomogeneità fra i Comuni nella copertura dei servizi socioeducativi. Ci fa ben sperare – prosegue – il dato sulla lettura, per cui i bambini marchigiani sono oltre la media nazionale».
In ogni caso «la pandemia ha messo in crisi quelle conquiste che sembravano ormai acquisite e se negli ultimi 20 anni avevamo raccolto dati incoraggianti sulla condizione di povertà economica, ora dobbiamo riscontrare un peggioramento anche nella nostra regione».
Con la crisi economica innescata dalle chiusure imposte per limitare la circolazione del virus, alcune famiglie hanno perso il lavoro scivolando in una situazione di povertà che impatta negativamente sulle opportunità di socializzazione e di formazione del mondo dell’infanzia e dell’adolescenza.
«Se i ragazzi non hanno accesso alle attività sportive – prosegue -, magari per una situazione di difficoltà economica delle famiglie, non hanno accesso ad attività culturali e di socializzazione, si crea in loro un senso di demotivazione che innesca il disagio mentale, nonostante l’impegno messo in campo dagli operatori scolastici».
Insomma «la pandemia ha avuto effetti devastanti sui nostri bambini e sui nostri giovani» fa notare la presidente Unicef, fenomeni fortemente attenzionati dall’Agenzia delle Nazioni Unite per la tutela dei diritti e delle condizioni di vita dei bambini e delle bambine in tutto il mondo (Unicef).
Cosa occorre fare nelle Marche?
«È fondamentale recuperare la serenità rispetto alle condizioni di salute, potenziare l’accesso alle biblioteche e agevolare la partecipazione di bambini e adolescenti alle attività sportive e creative, come arte, musica, canto e recitazione. Importante poi potenziare le reti psicologiche di ascolto dedicate al mondo infantile e giovanile, in grado di supportare anche tutta la famiglia e offrire pari opportunità ai bambini e alle bambine che vivono una condizione svantaggiata».
Temi che Unicef porterà all’attenzione del presidente Acquaroli, insieme alla richiesta di attenzione sulla situazione delle scuole, dei trasporti e dell’edilizia scolastica. «Occorre creare spazi per biblioteche – prosegue – e sostenere il tema delle adozioni, specie dei bambini che vivono nelle comunità».
L’impegno Unicef sul territorio
L’impegno Unicef sul territorio si traduce in molte azioni, dalla lotta al cyberbullismo, un problema cresciuto con la pandemia che ha comportato un maggior utilizzo del digitale, e le città amiche dei bambini, progetto che coinvolge alcuni Comuni del territorio e attivo nelle Marche già da alcuni anni.
Per la giornata di oggi – 20 novembre – nelle scuole i bambini saranno coinvolti in una proposta educativa chiamata “La lavagna dei desideri” con la quale saranno sollecitati ad esprimere i loro desideri, per arrivare poi alla selezione di un desiderio della classe, che verrà scritto sulla lavagna.
Desideri che verteranno su 5 grandi temi: eliminare la discriminazione; ripensare l’educazione; affrontare il cambiamento climatico; investire per la Salute Mentale; e poi vaccini per tutti-Nutrizione-Salute. Temi spunto per una profonda riflessione tra i ragazzi.
Accanto a questa iniziativa in alcune sale cinematografiche delle Marche sarà proiettato il film “Il diritto alla felicità” con Remo Girone, una pellicola che affronta il tema dell’amicizia fra generazioni diverse, nazionalità diverse ed esperienze di vita diverse. Un film che è stato dedicato ad Unicef.